Forza Italia non si arrende. Questa volta, però, non viene in rilievo il nome dell'ormai ex cavaliere, bensì la paternità della novità è da attribuire a Gianfranco Rotondi. Prendendo esempio dal modello anglosassone, ha proposto in Italia un governo particolare. Trattasi del governo virtuale, meglio conosciuto come governo ombra. Il simbolo è un "ulivo marino". Rotondi, in un modo un po' bizzaro, cerca di istituzionalizzare un vero e proprio governo dell'opposizione. Farà conoscere il suo progetto in 100 città italiane. Il tour è iniziato a Napoli sabato 22 marzo; la seconda meta sarà Palermo.

Il governo è formato da 16 ministri (alcuni politici già affermati, altri esperti di materie settoriali). E' in atto anche una proposta sull'agibilità politica di Berlusconi, che sarà tale da contemperare innazittutto il rispetto verso l'esecutività della sentenza e la giustizia "giusta"; la decisione verrà assunta mercoledì 26 marzo. Rotondi afferma che con il suo governo ombra, di cui lui è ovviamente il leader, vuole creare e realizzare qualcosa di serio. L'obiettivo consiste nel controllo dell'operato di Renzi, ma anche nel dialogo costruttivo e propositivo. Non vogliono solo attaccare e ostacolare, ma proporre e instaurare dialoghi politici.

In un'intervista, ove gli è stato reso noto che avevano definito "comica" la sua iniziativa, ha risposto: "Se abbiamo avuto un candidato comico che ha preso un voto su quattro dei cittadini, io mi accontento anche di un voto su cinque".

Rotondi si definisce l'anti-Renzi. Nel governo ombra ci sono 10 uomini e 6 donne. E' composto così:

Presidente del Consiglio dei ministri: Gianfranco Rotondi; Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giampiero Catone. Stefania Prestigiacomo (Affari esteri), Antonio Martino (Finanza), Daniela Santanchè (Difesa), Francesco Nitto Palma (Affari interni), Giancarlo Galan (Affari regionali), Vincenzo De Luca (esponente del Pd per le Infrastrutture e i Trasporti), Federico Tedeschini (Giustizia) Nicolò Sella (Sviluppo dell'economia), Pietro Tarsitano (Salute), Raffaele Coppola (Politiche agricole), Alda Boscaro (Beni culturali), Stefania Fuscagni (Istruzione e scuola), Laura Ravetto (Ambiente), Renata Polverini (Politiche sociali e del lavoro), Carlo Arrigo Pedretti (Pubblica amministrazione) e Michaela Biancofiore (Riforme costituzionali).