Il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture Antonio Gentile, senatore del Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano, si è dimesso.

Era accusato dal direttore del quotidiano calabrese l'Ora, Luciano Regolo, di aver esercitato pressioni affinché non fosse pubblicata la notizia di un'indagine della Procura di Cosenza a carico del figlio Andrea, al quale vengono contestati i reati di abuso d'ufficio, falso ideologico e associazione a delinquere nell'ambito di una indagine sugli incarichi d'oro all'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza.

L'episodio era avvenuto all'immediata vigilia della sua nomina da parte del primo ministro Matteo Renzi suscitando immediatamente la reazione non solo del Movimento Stelle, che aveva preannunciato una mozione di sfiducia, ma anche di buona parte del Partito Democratico che si interrogava sulla opportunità della scelta imposta dall'alleato Alfano.

Le pressioni in tal senso hanno avuto l'effetto desiderato, nonostante la strenua difesa del partito e dello stesso Gentile, che ha definito la storia "una montatura" e se stesso "vittima di illazioni gratuite".

Mobilitazione anche da parte dei direttori delle maggiori testate, in difesa del collega dell'Ora di Calabria che aveva subito le pressioni ampiamente note e documentate da sms e registrazioni audio e della violata libertà di stampa.

Ora il senatore Gentile, se nella sua lunga militanza parlamentare (era stato eletto per la prima volta nel 2001 nella lista di Forza Italia) si era fatto notare essenzialmente la proposta del Nobel per Silvio Berlusconi, torna "a fare politica nelle istituzioni come segretario di Presidenza, e nella mia regione, come coordinatore regionale, aspettando che la magistratura , con i suoi tempi che mi auguro siano più brevi possibile, smentisca definitivamente le illazioni gratuite di cui sono vittima".

Questo quanto annunciato nella lettera di dimissioni indirizzata al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al segretario Ncd Angelino Alfano e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Nel frattempo la procura calabrese aveva confermato l'esistenza dell'indagine a carico del figlio, accusato nell'ambito di una inchiesta su incarichi d'oro alla ASL di Cosenza.

Si annuncia la immancabile querela da parte del senatore Gentile a difesa della sua onorabilità, mentre il governo Renzi esce indenne dalla prima, evitabile, bufera che lo aveva investito.