Carceri, amnistia ed indulto 2014: l'attuale situazione. Alla Corte europea di Strasburgo sono stati oltre 3000 i ricorsi ricevuti e che saranno affrontati non prima del 28 maggio, data limite concessa all'Italia per far fronte all'emergenza carceri sempre più prorompente. Superata tale data, il nostro Paese rischia multe milionarie oltre che decine di milioni di euro di risarcimento ad ex detenuti che sono stati costretti a vivere dietro le sbarre in condizioni inumane e degradanti.

Al fine di dimostrare come la situazione di sovraffollamento delle carceri italiane abbia già subito un graduale miglioramento fino ad oggi, Andrea Orlando, Ministro della Giustizia, è volato a Strasburgo: dal 2010 ad oggi, il numero di detenuti è sceso di circa 9 mila.

L'obiettivo primario della visita di Orlando però, è stato quello di presentare i due punti cardine del nuovo piano carceri che prevedono due misure contro il sovraffollamento.

Carceri, amnistia ed indulto 2014: ecco le novità

Due sono state le misure compensative previste dal nuovo piano carceri contro il sovraffollamento ed in favore di chi è stato costretto a vivere in celle di dimensioni pari o inferiori a 3 metri quadrati. Nello specifico, la prima misura finora discussa consisterebbe nel risarcimento tra i 10 ed i 20 euro per ciascun giorno di detenzione accertato, avvenuto in una cella sovraffollata, in favore di ex detenuti che hanno presentato ricorso alla Corte europea o che lo faranno entro sei mesi dalla fine della loro condizione.

Questa misura, tuttavia, non è stata definita da Orlando come la principale soluzione da adottare al punto tale da smentire quanto finora riportato dai media. Tale ipotesi così, a detta di Orlando sarebbe da escludere.

La seconda novità relativa all'emergenza carceri riguarderebbe i possibili sconti di pena non superiori al 20% per chi si trova ancora detenuto in condizioni inumane.

Strasburgo avrà ancora a disposizione diverse settimane, fino al prossimo 28 maggio, per valutare in modo approfondito la situazione delle carceri italiane, i dati presentati da Orlando e le possibili soluzioni che consentiranno all'Italia di far rientrare gli oltre 3000 ricorsi già presentati alla Corte europea dei diritti dell'uomo.

Entro il 28 maggio, dunque, i giudici di Strasburgo potrebbero anche decidere di concedere all'Italia ulteriori sei mesi di tempo per permettere al nostro Paese di mettere a punto ed applicare le varie misure finora auspicate e l'intero quadro di riforme che attualmente non prevede amnistia e indulto.