Non si placa la polemica attorno ad Amnistia e Indulto 2014; le ultime novità che provengono dal governo Renzi non sono delle più positive, con l'audizione del Ministro della Giustizia Andrea Orlando, prevista per il 13 marzo, slittata alla prossima settimana. L’audizione si carica di importanti significati, dato che nell’occasione Orlando comunicherà quali sono le linee programmatiche del proprio ministero in merito all’emergenza carceri.



I lavori riguardanti emergenza carceri, Amnistia ed Indulto 2014 procedono dunque a rilento, con il governo Renzi e lo stesso Orlando che a prima vista non paiono particolarmente ricettivi riguardo l’ennesimo richiamo operato dall’UE nei confronti dell’Italia.





La stessa vicenda della discussione sul messaggio inviato alla Camere dal Presidente della Repubblica Napolitano in merito ad Amnistia e Indulto avvenuta al cospetto di un’aula semi vuota non depone certo a favore della causa, contribuendo a generare la diffusa impressione che il problema del sovraffollamento carceri venga al momento poco considerato. Facciamo comunque il punto su Amnistia e Indulto 2014 richiamando quanto sottolineato dall’UE appena una settimana fa.

Amnistia e Indulto 2014, novità governo Renzi: Orlando chiarirà le linee programmatiche ma le sanzioni per l’Italia sono dietro l’angolo



Come già accennato, la prossima settimana il Ministro della Giustizia Andrea Orlando sancirà le linee programmatiche in merito ad Amnistia e Indulto 2014 chiarificando l’orientamento del proprio ministero; nella stessa sede, si discuterà ancora una volta dei due provvedimenti di clemenza generale, mentre sullo sfondo resta ancora in piedi la possibilità che i 4 ddl su Amnistia e Indulto discussi in Commissione Giustizia vengano ricompresi all’interno di un unico testo unificato.



Dibattiti, discussioni e meeting, ma nel frattempo l’emergenza carceri continua a non rientrare, con la conseguenza che il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa si è nuovamente visto costretto a bacchettare l’Italia: ‘Esprimiamo preoccupazione - recita la nota - dato che il rimedio preso in considerazione sinora per risolvere il sovraffollamento nelle carceri è unicamente compensatorio e utilizzabile solo in casi limitati’.



La scadenza del 27 maggio 2014 si avvicina, e dato che l’Italia non solo non ha dato corso ad Amnistia e Indulto ma ha anche adottato provvedimenti eccessivamente limitati - con lo Svuotacarceri sono usciti circa 200 detenuti a settimana - il Consiglio d’Europa ha invitato le autorità italiane a pianificare altre misure, immettendo il tutto in un programma dettagliato che ne contenga  strutturazione ed effetti sul breve periodo.



Considerata la gravità della situazione e l’estrema decisione con cui l’UE ha richiamato l’Italia per l’ennesima volta, dar corso ad Amnistia e Indulto in questo 2014 pare francamente l’unica via a disposizione delle nostre Istituzioni. Il secco no ai due provvedimenti espresso in più di un’occasione dal premier Renzi contribuisce però a generare più di un dubbio sui futuri scenari.