Ieri Matteo Renzi è salito al Quirinale per fare il punto della situazione con Napolitano, i rumors in questo senso pubblicati dai media italiani non pongono dubbi: fra Re Giorgio e il sindaco di Firenze ci sono distanze di vedute forse insormontabili.

E la conferma è arrivata in queste ore, Renzi ha disertato il vertice di quella che sarà la maggioranza a sostegno del suo Governo e dal suo entourage sono trapelate indicazioni che, qualora fossero confermate dai fatti, metteranno a rischio la formazione del nuovo esecutivo. Pare, infatti, che Renzi abbia posto il veto su Alfano ministro dell'Interno, il segretario PD avrebbe fatto capire ai suoi alleati di centrodestra che NCD potrà schierare anche una batteria di tre ministri ma fra questi non deve esserci Alfano perchè ci vuole un segno di discontinuità con il governo Letta dove l'ex segretario del Pdl era in sostanza l'ombra del presidente del consiglio.



Insomma, le cose si mettono decisamente male, tanto è vero che se Alfano non deciderà di fare un passo indietro - eppure dovrebbe per il suo senso di responsabilità tanto declamato in queste settimane - Renzi resterebbe fermo al palo perchè oggi come oggi è difficile, se non impossibile, fare un governo senza l'apporto dei 30 senatori NCD. Per intenderci, non basterebbe sostituire Alfano con Vendola ma bisognerebbe fare campagna acquisti nel Movimento Cinque Stelle che dopo la performance di ieri in diretta streaming di Grillo si trova in forte stato di agitazione. Dunque Renzi prova a tirare dritto e se ne infischia di Alfano, il sindaco di Firenze è comunque chiamato a non tirare troppo la corda perchè, come già successo in passato, nei palazzi romani serve a poco tenere la barra dritta se non puoi contare su numeri tuoi. Si rischia di essere impallinati alla prima occasione, e per Renzi potrebbe arrivare anche prima che il suo Governo muova i primi passi.