La Legge Stabilità del 2014 ha tentato di rettificare le precedenti disposizioni riguardanti il conteggio di permessi e congedi ai fini del calcolo contributivo per ottenere la pensione anticipata. La disposizione inclusa nella legge stabilità del 2014 fa infatti riferimento ad una legge del 1992 che, però, a ben vedere, non riguarda i secondi e fa riferimento solo ai permessi - questo sta creando incertezza interpretativa per cui i congedi ottenuti da lavoratori con familiare disabile potrebbero non essere conteggiati ai fini contributivi per la pensione anticipata.

Ricordiamo che la legge Fornero sulle Pensioni, inclusa nel cosiddetto "Salva Italia" di fine 2011 approvato dal Governo Monti, ha modificato la disciplina pensionistica, abolendo la pensione di anzianità, mantenendo la sola pensione di vecchiaia e concedendo ad alcune condizioni solo una pensione anticipata legate al calcolo dei contributi versati. In questo calcolo potevano venire inclusi come prestazione lavorativa effettiva, ad esempio, i periodi di obbligo di maternità, di servizio di leva, di malattia, di infortunio e in cassa integrazione guadagni ordinaria - penalizzando, tra le altre cose, chi invece aveva accumulato permessi mensili e congedi retribuiti legati alla disabilità di un familiare o di un parente.

La grande polemica che si sta alzando in questi giorni, riguarda proprio la nuova normativa approvata dal Governo Letta nella legge stabilità del 2014, che ha tentato di ampliare le assenze valide come prestazioni effettive di lavoro. L'ambiguità normativa citata all'inizio, però, sembra piuttosto preservare la condizioni di svantaggio contributivo dei lavoratori che prestano regolarmente assistenza a persone con gravi disagi legati ad handicap, ora la parola è al nuovo Governo Renzi.