Tra le priorità del nuovo governo Renzi e in particolare del neo ministro Giuliano Poletti la patata bollente dell'occupazione giovanile. Renzi ha già presentato una bozza della Job Act che ha come obiettivo finale la creazione di nuovi posti di lavoro e l'alleggerimento per incentivare ad assumere.

Già i primi di marzo Renzi ha messo in agenda degli interventi sul mercato del lavoro che si possono riassumere in sei punti:

  1. Nella Job Act c'è la possibilità di assumere con un contratto di inserimento a tempo indeterminato a tutele crescenti, e dovrebbe riguardare gli under 30. Ci sarà uno sfoltimento dei contratti (max 6 tipi). Oltre al classico tempo indeterminato sarà presente quello a tutele crescenti, l'apprendistato, il contratto a termine e quello di somministrazione.
  2. Tra le ipotesi c'è quella di tagliare le imposte per le persone fisiche sulle detrazioni del lavoro dipendente. L'obiettivo è quello di far guadagnare fino a 400 € in più ad un lavoratore che ha un reddito di 1.200€, con un aumento netto di circa il 5%.
  3. L'IRAP, si legge nella Job Act, si riduce del 10%. Per le imprese vuol dire un risparmio di circa 2 miliardi e mezzo l'anno. In arrivo anche un pacchetto di circa 40 miliardi, per l'assunzione di lavoratori under 30, tra nuovi incentivi e crediti d'imposta.
  4. Un sussidio per tutti i disoccupati. L'erogazione del sussidio è subordinato all'obbligo di seguire un corso di formazione professionale; nel caso il disoccupato rifiutasse una nuova proposta di lavoro si perderebbe il beneficio del sussidio;
  5. Per la dirigenza pubblica è previsto l'adozione di contratti a termine. Inoltre, verrà aggiunto il principio di rotazione, con l'obiettivo di rendere impossibile la permanenza a lungo della stessa persona nello stesso posto.
  6. Il nuovo governo punta a realizzare dei piani industriali specifici per i 7 settori più importanti per la creazione di posti di lavoro: cultura, turismo, agricoltura, edilizia, manifattura, artigianato e new economy.