Il governo di Matteo Renzi può portare ad una novità importante per il nostro paese. La sua fama di Rottamatore lo pone in uno scenario politico chiaro nei confronti di diritti acquisiti piuttosto onerosi per le nuove generazioni. Il governo ha appena ottenuto il sì del parlamento ma dai dati che ci troviamo ad analizzare oggi, la speranza che il ministro Poletti, ministro del lavoro del welfare e delle politiche sociali, possa trovare le risorse la dove tutti gli italiani sperino si possa operare: le pensioni d'oro. Per pensioni d'oro intendiamo quegli indennizzi concessi ai soggetti che hanno avuto la fortuna di andare in pensione sfruttando il metodo retributivo, questa affermazione viene dall'analisi dei dati statistici emersi dalle indagini Istat.

Infatti contano in poco meno di 160000 i fortunati pensionati che percepiscono più di 100000 € di pensione /anno arrivano a percepire 3000000 €/anno questi importi con il solo metodo contributivo sono impossibili da percepire in quanto nessuno di coloro che ha iniziato a lavorare nel 1993 a 18 anni ha oggi i requisiti di età per andare in pensione. Ed in ogni caso non avrebbe mai raggiunto importi cosi elevati, in soli 21 anni di contributi.

Una mossa da 10 miliardi

Leggendo un interessante report su un famoso quotidiano online e confrontandolo con le novità di cui Matteo Renzi ha parlato fino ad ora, non ci resta sperare in un intervento diretto a dimagrire la spesa dell'Inps che riporti in carreggiata l'istituto, e possa avviare quel risanamento dei conti pubblici tanto decantato.

Un intervento che vada nella direzione di una maggiore equità sociale e che permetta a chi vede la pensione come un miraggio di avere una nuova speranza. Il contributo di solidarietà è quel dispositivo sempre bocciato dalla corte costituzionale, quindi, aldilà dei tecnicismi, porre un tetto di 100000 euro/anno massimo sarebbe una mossa da 10 miliardi di euro in un anno.

Infine un ultimo dato molto interessante, tra i giovani i disoccupati in cerca di lavoro sono più di 600000 a 500 euro al mese a loro od alle imprese che li assumono, riusciremmo a spendere appena 3,6 miliardi di euro/anno ne restano 7 miliardi per sanare esodati e quota 96.