Il Governo Renzi presta giuramento allo Stato Italiano e fa il suo primo Consiglio dei Ministri. Ora però c'è un'altra situazione da affrontare: la fiducia in Parlamento.



Un passaggio questo che potrebbe sembrare una semplice formalità, ma che rischia di mettere già in crisi il nuovo esecutivo. Oltre all'Opposizione, dove troviamo non solo il Movimento 5 Stelle ma alcuni partiti della destra come Lega Nord e Fratelli d'Italia, ci sarebbero infatti altri soggetti politici che non vedono di buon occhio Renzi e la sua squadra.

Da un lato c'è il leader del Sel, Nichi Vendola, che scrive sui social:

"Immaginavamo di essere stupiti dagli effetti speciali di Matteo Renzi.

Ma non ci sono. C'è un governo mediocre, compromesso con il passato, con un deficit clamoroso di proposta politica. Molto rumore per nulla: la montagna ha partorito il topolino. La Shalabayeva ringrazia"

Dall'altro invece troviamo Giuseppe Civati, sconfitto proprio da Renzi alle primarie del Pd, che è non risparmia frecciate, dimostrandosi contrario alle scelte fatte:

"Renzi sta facendo di tutto per farsi votare contro. Maria Carmela Lanzetta aveva votato contro il governo in direzione nazionale. Ora entra nel nuovo esecutivo come ministro. Le faccio gli auguri, ma non ne sapevo nulla. Né da Renzi, né da lei. Nessuno ha ovviamente inteso avvisare me o i componenti della delegazione 'civatiana' in direzione nazionale.



P.S.: per il resto, non sapevo che dopo Gianni e Enrico ci fosse anche un Matteo Letta. Bis. Il rimpasto mi fa venire le bolle (cit.)".

Che siano quindi veri i rumors che vorrebbero Civati leader di un nuovo partito di sinistra? Ancora non lo sappiamo. Come lui non sa che fare sul fronte fiducia, come dichiara sempre via social: "A questo punto la fiducia è un fatto tecnico, perché sono contrario a questo governo.

Domani c'è l'assemblea del nostro popolo. Decideremo insieme a quelli che si riconoscono in noi".

Per questo motivo ha indetto una sorta di mini-referendum sul suo sito internet. Inutile dire che siamo curiosi di scoprirne l'esito.