Sovraffollamento nelle carceri in Italia, amnistia e indulto 2014. Dopo i primi tre rinvii che hanno suscitato le proteste dei Radicali che da oggi cominciano lo sciopero della fame, è stato nuovamente messo all'ordine del giorno dei lavori della Camera dei Deputati l'esame in Aula del messaggio alle Camere sull'emergenza carceri inviato l'8 ottobre scorso dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha chiesto l'approvazione di leggi di amnistia e indulto per alleviare l'affollamento nelle carceri, ripristinando entro maggio 2014 condizioni umane e dignitose di detenzione, in vista della scadenza dei termini imposti dall'Europa con la sentenza Torreggiani della Corte di Strasburgo.

Emergenza carceri, amnistia e indulto 2014: l'appello di Napolitano

Dopo la sollecitazione della presidente della Camera Laura Boldrini la conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari di Montecitorio ha quindi calendarizzato per martedì mattina 4 marzo 2014, alla ripresa dei lavori d'Aula, la discussione sulla relazione della commissione Giustizia della Camera dei Deputati, presieduta da Donatella Ferranti (Partito democratico) relativa al messaggio del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, sull'emergenza carceri.

Il presidente della Repubblica ha a più riprese sollecitato le riforme della giustizia e l'approvazione di clemenza generale ad efficacia retroattiva (amnistia e indulto) per risolvere il problema del sovraffollamento carcerario; Napolitano lo ha recentemente ribadito anche durante il suo intervento al Parlamento Europeo dove si è registrata in Aula la protesta "marginale" degli europarlamentari della Lega Nord di guidati dal segretario Matteo Salvini.

Amnistia e indulto: le posizioni dei partiti, il no di Renzi e Grillo

Oltre alla Lega sono contrari ai provvedimenti di clemenza il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, Italia dei Valori di Ignazio Messina. Favorevoli sono Forza Italia, Nuovo centrodestra, Scelta civica, Per l'Italia, Udc, Sel e gran parte dei parlamentari del Partito democratico.

Nel Pd però a proposito di amnistia e indulto però - come del resto in molte altre situazioni - il partito non è compatto: il segretario e premier Matteo Renzi, che su amnistia e indulto ha più volte cambiato idea, l'ultima volta si è detto contrario dicendo di preferire le riforma della giustizia sulle quali è già al lavoro il neo Guardasigilli.

Amnistia e indulto 2014: il Pd "bloccato" da Renzi

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, anche lui del Pd, però forse meglio di Renzi sa, e lo ha fatto intendere annunciando di volere incontrare i Radicali che si battono per amnistia e indulto, di dovere fare subito i conti con il sovraffollamento carceri e i diritti dei detenuti quindi amnistia e indulto. Così come lo sa bene un altro autorevole esponente del Pd, il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione parlamentare per i diritti umani, che è stato il primo firmatario dei primi dei quattro ddl per la concessione di amnistia e indulto in discussione in commissione Giustizia al Senato.

E con il Pd che non si mette d'accordo al suo interno e il premier Renzi che su amnistia e indulto frena la discussione, non sarà facile trovare in Parlamento l'ampia maggioranza necessaria per leggi di clemenza, ma l'imminenza della scadenza dei termini imposti dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (maggio 2014) potrebbe portare la svolta tanto attesa dai detenuti.