Da giorni si aspettava la conversione in legge del decreto svuota carceri. Il 19 febbraio 2014, il decreto approvato la prima settimana di questo mese dalla Camera dei Deputati è stato convertito in legge con 147 voti favorevoli.

Il provvedimento, la cui conversione era stata anche sollecitata dal Presidente Giorgio Napolitano, rientrava tra le misure urgenti su cui intervenire atteso l'allarmante sovraffollamento delle carceri e le condizioni di salute dei detenuti. Vediamo, quindi, quali sono le principali novità e conseguenze del tanto discusso provvedimento.

L'affidamento ai servizi sociali diventa strumento "alternativo" alla pena detentiva e può farsi ricorso a questa misura per condanne fino a 4 anni. Aumentano altresì i poteri del magistrato. 

Tra le misure alternative alla detenzione si menziona anche il cosiddetto "braccialetto elettronico" che, fino ad oggi, si è utilizzato solo in casi rari ed eccezionali: con la conversione in legge del decreto "svuota carceri" il ricorso a questo strumento elettronico sarà frequente e il magistrato dovrà motivare i casi in cui non è possibile utilizzarlo preferendo, invece, la detenzione come misura cautelare.

Spaccio: qualche giorno fa la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità della legge Fini-Giovanardi con l'abolizione della quale i casi di "spaccio lieve" dovevano essere considerati, come fino al 2005, un'attenuante: ora invece, con la conversione del decreto il reato di spaccio costituirà "titolo autonomo di reato"

Veniamo ora al "tema più caldo", la liberazione anticipata: lo sconto di pena aumenterà a 75 giorni ogni sei mesi fino a dicembre 2015 in caso di buona condotta.

Altra novità è rappresentata dall'istituzione di una nuova figura, quella del "Garante dei detenuti" a tutela di questi ultimi.

Per ciò che riguarda gli stranieri che abbiano commesso reati entro i 2 anni dall'ultima condanna, sarà ampliata la possibilità di espulsione.