Tra pareri contrari, appelli e proteste, su amnistia e indulto le ultime notizie ci restituiscono un quadro complesso e ricco di contrasti. Da un lato abbiamo il parere di Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia, che spinge per la costruzione di nuove carceri e per una riforma organica della Giustizia: amnistia e indulto non bastano per risolvere il sovraffollamento nelle carceri italiane.

Ma le ultime notizie su amnistia e indulto vertono anche sulla rinnovata pressione dei radicali, che hanno annunciato uno sciopero della fame collettivo con inizio alla mezzanotte del 27 febbraio (nella nottata appena trascorsa, quindi).

Gli appelli alla clemenza, al rapido lavoro sui ddl in corso d'esame da parte della Commissione Giustizia, giungono tuttavia innumerevoli anche dai cittadini, soprattutto da chi conosce la realtà carceraria italiana e giustamente chiede che vengano rispettati i diritti minimi dei detenuti. Dato che l'Italia al momento non è in grado di farlo, chiedono quindi che si punti su amnistia e indulto.

Il parere contrario ad amnistia e indulto di Franco Roberti è senz'altro simile a quello di molti altri esponenti politici, in primo luogo di Renzi e del nuovo ministro della Giustizia Andrea Orlando, entrambi convinti che amnistia e indulto non siano soluzioni al problema, e che invece è necessario lavorare su riforme della Giustizia e del sistema penitenziario che possano garantire a lungo termine il rispetto dei diritti civili dei detenuti.

Inutile ricordare, poi, che vi sono anche figure di spicco che invece sono favorevoli a tale misure, come il presidente Napolitano.

Il quadro, come dicevamo, è complesso, ma la politica punta a dare risposte entro maggio, date le pressioni provenienti dall'UE. Se il lavoro sulle tante attese riforme dovesse procedere a rilento, si tornerà a breve a parlare più che mai di amnistia e indulto: cosa faranno Renzi e Orlando a quel punto? Lo scopriremo relativamente presto.