Stefano Fassinasi dimette da viceministro del governo Letta. E' l'esito finale di una diatriba iniziata qualche giornofa, quando Fassina ha chiesto esplicitamente l'ingresso nel Governo deirenziani e conclusasi durante la mattinata subito dopo la riunione dellasegreteria del PD dove, in conferenza stampa, alla domanda di un giornalistasul viceministro, Matteo Renzi harisposto: "Chi?".

Fassina ha fatto sapere che le sue dimissioni dal governosono irrevocabili e che sono una diretta conseguenza delle parole di Renzi. Come ha spiegato lo stesso Stefano Fassina: "Lascio il mio incarico dopole parole del segretario Renzi su di me.

Non c'è nulla di personale. Le parole confermanola valutazione politica che ho proposto in questi giorni: la delegazione del Pdal governo va resa coerente con il risultato congressuale. Non c'è nessunaquestione personale, si tratta di una faccenda puramente politica. E' un doverelasciare per chi, come me, ha sostenuto un'altra posizione".

E' evidente, intanto, agli osservatori più attenti che la partita tutta internaai democratici non è terminata con le primarie del dicembre scorso, ma è ancoratutta da giocare.

Nei giorni scorsi, infatti, Fassina aveva dichiarato: "Penso che sia necessario un chiarimento, nellaprossima riunione della direzione del Pd, il 16 gennaio, un chiarimento nel rapporto fra il governo e il partito uscitodalle primarie". 

Solo l'epilogo finale o unavicenda che avrà pesanti ripercussioni sulla tenuta del governo e sul futurodel maggiore partito del centrosinistra?