Le ultime intercettazioni che hannoinguaiato l'attuale ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo,inevitabilmente hanno messo sotto i riflettori dei media i tantiaffari, amici o presunti tali, che in un modo o nell'altro ruotanointorno al 'centro di potere' rappresentato dalla discussa coppia DeGirolamo-Boccia. Perfetti magari per la stampa scandalistica eper il gossip, meno se si guarda alle aule parlamentari, non fosseper gli importanti ritorni economici che una siffatta unione poicomporta.

Ebbene, un recente articolo de L'Espresso si èdivertito, dopo lo scandalo della Asl beneventana, a fare lepulci alla coppia più glamour del parlamento, ricostruendone quellache sarebbe la fitta rete clientelare e di amicizie dei due,'fedelissimi' che a ben vedere sarebbero persino finiti a ricoprireper il Dicastero incarichi di un certo prestigio.

E leggendol'articolo ci si accorge poi che non manca proprio nessuno, unaschiera di persone e personaggi tale da formare una vera e propria'area di controllo' oscillante tra Benevento e Bisceglie,città natale del bel Boccia.

Ci sono tutti, dagli ex fidanzati dilei, ai vecchi amici, dagli ex assistenti universitari di lui, adesponenti del Pd che magari nelle ultime elezioni non sono riuscitineppure ad essere eletti. È il caso, ad esempio, di FerdinandoFerrara, nominato solo un mese fa capo del Dipartimento per laprogrammazione e il coordinamento della politica economica,conosciuto da Boccia quando entrambi lavoravano per la Presidenza delconsiglio dei ministri. Ebbene, non solo Ferrara grazie all'incaricoricoperto e all'influente amicizia porta a casa ogni anno quasi300mila euro, ma il vero scandalo, spiega L'Espresso, stanell'evidente conflitto d'interesse di cui egli è portatore.

Tra lediverse funzioni che Ferrara deve assolvere, ci sono infatti anchequelle legate ai Decreti per l'Imu agricola e al settoreagricolo in generale, non fosse però che lo stesso risulta azionistadi un'azienda nel foggiano e proprietario di centinaia di terrenicoltivati.

Ma non finisce qua; l'amico di Boccia infatti è a suavolta portatore di nuove nomine (e così la rete s'ingrandisce),tant'è solo qualche tempo fa fu nominato Bartolomeo Cozzolicome suo vice, uomo, spiega L'Espresso, anch'egli appartenente allarete di Boccia, di cui condivide la città natale, e come lui si ècandidato alle ultime elezioni tra le file del Pd, con esiti,tuttavia, fallimentari.

La domanda dunque sorge spontanea: perché seCozzoli nelle ultime elezioni non ha ottenuto voti necessari per lanomina, è comunque presente nell'establishment del governo,percependo inoltre un lauto stipendio?

Potrebbe già bastare, ma lalista dei 'sistemati' in realtà è ancora lunga; tra gli'affilliati' della coppia compare anche il nome di Francesco Rana,ex assistente universitario, che a 34 anni è già capo dellasegreteria tecnica con un emolumento da 190mila euro all'anno (epoi si dice che con la cultura non ci si mangia).

E ancora; Boccia haavuto infatti cuore per tutti gli assistenti dei suoi spensieratianni universitari, tant'è che oggi ricopre un ruolo daamministratore delegato di una società controllata dal ministerodelle Politiche agricole Sergio Zucchetti,ex assistente universitario dell'Università Carlo Cattaneo, lastessa dove ha studiato l'onorevole. Per la par condicio in famiglia,anche la De Girolamo ha voluto farcire il ministero di suoifedelissimi; è il caso di Antonio Tozzi,anch'egli impiegato per una società controllata dal dicastero, dacui poi percepisce uno stipendio da 175mila euro l'anno, masopratutto di Luigi Baronee Giacomo Papa,uomini direttamente coinvolti nel recente scandalo dell'Aslbeneventana, essendo spesso presenti alle segrete riunioni chesecondo la Procura di Benevento influenzavano le scelte da adottare.Essendo solo all'inizio lo scandalo che ha coinvolto la coppia piùglamour della politica italiana, è probabile che saranno prestorivelate molte altre verità, che sebbene non faranno piacere a chile ascolta, tuttavia hanno il merito di spiegare come al di là dellalegge si muove concretamente il sistema.