Il premier Letta in queste ore si trova a che fare con molte questioni aperte nel  governo, la prima di tutte è il "pasticcio" delle tasse sulla casa e non solo perchè c'è incertezza su quando e quanti dovrebbero pagarla; infatti l'Imu doveva essere pagata entro il 16 di questo mese, ma il governo non ha ancora emanato i criteri di come applicarla o non ha fatto chiarezza ancora su quali siano effettivamente le imposte, tanto che i comuni a loro volta sperano in un ulteriore slittamento della data, anche perchè, conti alla mano, con questa tassa che è stata demandata ai comuni stessi, i quali sono già in affanno, vanno a perderci, dovendo fare da esattori su tasse che poi non registrano introiti, grazie alla riduzione degli stanziamenti.

Ciò è diventato una questione politica perchè non sono soltanto i comuni hanno ricevuto dal governo la discrezionalità sull'aliquota da applicare caso per caso, ma c'è anche una questione politica interna alla maggioranza visto il no di Scelta Civica da registrare; in un intervista Zanetti dichiara: "abbiamo già appoggiato la legge di stabilità con l'istituzione delle Service Tax e credevamo che fosse un capitolo ormai chiuso, da maggio a novembre si sarebbe dovuto fare un lavoro soddisfacente dal punto di vista della qualità tecnica e delle scelte, invece dopo settimane dalla Legge di Stabilità ci siamo trovati di fronte ad un testo pasticciato e scadente".

Nella riunione del Consiglio dei Ministri fissato stamani si è parlato di privatizzazioni e sul piatto  anche il progetto presentato da  Matteo Renzi sul lavoro e la questione delle unioni gay, che a sua volta rischia di spaccare la maggioranza: in questo caso il problema sorge non solo con Scelta Civica ma anche con il Nuovo CentroDestra di Alfano che ha dichiarato "siamo pronti ad andarcene", così come Scelta Civica ha detto: "siamo pronti a non votare la fiducia se il governo la porrà su questa questione, cioè sull'emendamento che modifica la tassa sulla casa".