Adannunciare il nuovo reato di omicidio stradale è il Ministro Cancellieri, che promette entro la fine di gennaio ildisegno di legge e la sua approvazione.

Allabase di questa decisione è la triste notizia che il numero delle vittime della strada continuaad aumentare, nonostante i controlli insistenti sulle strade, l’inasprimentodelle pene per chi si mette alla guida del veicolo dopo aver bevuto e malgrado i continui moniti, attraverso le campagne pubblicitarie delMinistero delle Infrastrutture, come “Sulla Buona Strada” e tante altre, alfine di sensibilizzare i cittadini sul tema della prevenzione e della sicurezzastradale.

Sedovesse essere inserita la nuova figura di omicidio stradale, le pene sarebberoinasprite e i risarcimenti per il danno causato alle vittime degli incidentistradali sarebbero più veloci (da specificare che in caso di omicidio la vittima è la personaoffesa, che non può più ottenere ovviamente il risarcimento del danno in quanto deceduta,mentre potranno ottenerlo i suoi parenti).

Lanovità non riguarda solo l’inserimentodi pene e condanne più incisive, tra cui una pena carceraria di massimo diciotto anni, nonché il ritiro definitivo della patente, ma anche la possibilità di assicurarsiun giusto risarcimento ed avere giustizia in tempi molto più rapidi. Nell’attuale formulazione codicistica non è previstoun autonomo titolo di reato quale l’omicidio stradale ma gli articoli 589 e590 del Codice Penale puniscono rispettivamente l’omicidio colposo e lelesioni provocate da sinistro stradale.

Pertanto sarebbe davvero necessaria l’introduzionedi una ulteriore norma? Non sarebbe solo sufficiente una migliore applicazionedelle norme già esistenti ed una maggiore sensibilizzazione alla prevenzione, el’adozione di misure idonee ad evitare la guida in stato di ebbrezza? I comuni,ad esempio, non potrebbero incentivare, mettendo a disposizione i mezzipubblici, l’uso di tali mezzi da parte dei giovani soprattutto nel week end all’uscitadai locali?