La protesta dei Forconi tra smentite, rinvii e un susseguirsi di notizie circolanti, è iniziata e in alcune parti del Paese niente affatto pacificamente. Ma fino a quando? I manifestanti avevano dichiarato " Fino a quando servirà", ora pare fino a Natale.

Purtroppo le intenzioni di alcuni (infiltrati violenti) non sono buone, ma si spera nel buon senso di tutti, per non rovinare una delle manifestazioni di protesta pacifica più condivisa dagli italiani, data l'allarmante situazione del Paese.

Nonostante l'ottimismo di Letta e l'innegabile buon lavoro svolto, il problema pratico della difficoltà degli italiani ad arrivare a fine mese e quello di coloro che ormai neanche questo problema hanno più, perché hanno toccato il fondo, non è stato risolto e neanche preso in considerazione.

Ecco il motivo del malcontento, giustificato di tutti i cittadini, anche di coloro che in piazza non sono scesi. L'Italia è da molto in stand-by, fermata da molti governi con politiche di austerity sempre ricadute sui più deboli, con una pressione fiscale senza precedenti e livelli di disoccupazione record.

La crisi che si è abbattuta sul Paese, era presente già 6 anni fa e il problema disoccupazione è un problema vecchio. Attività trasferite all'estero, commercianti, artigiani e imprenditori costretti a chiudere, giovani e adulti disoccupati e senza futuro. Cittadini in difficoltà che anni fa sopravvivevano e oggi non più.

Un duro colpo all'occupazione è stato dato dall'esecutivo di Berlusconi coi tagli alla scuola, alla sanità e alla sicurezza,  con una Politica che ha portato tanta gente in mezzo alla strada e a cui si è aggiunto  il blocco del turn over in tutte le amministrazioni pubbliche anche in quelle non colpite dai tagli (i pensionati non vengono sostituiti con nuovo personale immesso in ruolo).

I ministri Brunetta e Gelmini hanno sfornato a tavolino con il ministro Tremonti tagli e riforme della P.A., allo scopo di ridurre il debito e modificare la macchina amministrativa considerata inefficiente e lenta, attuando anche procedure di semplificazione e di informatizzazione delle pubbliche amministrazioni. Il risultato degli interventi alla lunga ha solo avuto riscontri negativi.

La Riforma P.A. ha davvero semplificato la vita ai cittadini, ma in peggio.

A seguire, il governo Monti e il suo famoso spread oggi dimenticato. Il governo dei tecnici che fiduciosi speravamo facesse ciò che nessuno aveva avuto il coraggio di fare prima: ritoccare pensioni d'oro, privilegi di casta, una nuova patrimoniale e una serie di iniziative di riduzione degli sprechi, con un sistema diverso di controllo dei rimborsi, delle consulenze e altre strategie anti-spreco.

Invece, ha preferito aumentare l'età pensionabile, ha introdotto un sistema pensionistico assurdo, ha ridotto fondi malati di SLA e invalidi in genere, ulteriori accanimento sulla scuola e sugli ATA, la batosta sulla casa col ritorno all'Imu, benzina e altre tasse. Durante il governo  Monti quasi 2.000 morti per suicidio, la crisi ha colpito le imprese in modo inesorabile.

Questo catastrofico clima, e nessuna reale iniziativa per sovvertire le sorti del Paese che soffre, portano ai Forconi oggi in piazza. Cosa chiedono? La riduzione dei veri sprechi: pensioni d'oro, stipendi eccessivi cariche dello Stato e delle P.A., eliminazione di ogni forma di privilegio per cittadini super pagate, eliminazioni degli sprechi delle Regioni, e così via. Pacificamente tutta l'Italia è in piazza coi Forconi a chiedere lavoro, meno tasse e meno privilegi.