Nel febbraio 2009 il Parlamento italiano modificò la legge elettorale per l'elezione dei rappresentanti italiani presso il Parlamento europeo introducendo una soglia di sbarramento del 4% al sistema proporzionale. Le prime vittime dello sbarramento furono Rifondazione Comunista, PdCi e Sel che nonostante alleanze con varie associazioni e piccoli partiti non superarono la soglia e non riuscirono così ad eleggere nessun rappresentante al Parlamento europeo ma nel complesso il muro del 4% modificò drasticamente la rappresentanza italiana a Strasburgo.

I partiti rappresentati passarono da venti a sei e i gruppi parlamentari con deputati italiani scesero da otto a quattro.

Mancano pochi mesi alle nuove elezioni europee e lo sbarramento del 4% può mietere ancora parecchie vittime. Solo tre partiti (PD, FI e M5S) risultano sopra il 4% in tutti gli ultimi sondaggi, tutti gli altri sono potenzionalmente a rischio. Il muro del 4%, infatti, rischia di lasciare senza rappresentanti partiti e movimenti che superano il milione di voti. Per scongiurare questa evenienza si stanno adoperando Gianluca Schiavon, presidente del Comitato politico Nazionale di Rifondazione Comunista, e Monica Frassoni, presidente del Partito Verde Europeo.

L'ecologista Frassoni in un intervento nel suo blog auspica la riduzione della soglia di sbarramento dal 4% al 2%, con la speranza che questa permetta il ritorno in Parlamento di forze politiche da sempre fra le più attive a livello europeo.

Schiavon invece si rivolge direttamente al Presidente Napolitano denunciando l'incostituzionalità dello sbarramento al 4% e auspicando il ritorno al sistema proporzionale puro. Nella lettera inviata dall'esponente di Rifondazione Comunista al Presidente della Repubblica vengono riportati i dubbi della Corte costituzionale a riguardo delle modifiche alla legge elettorale avvenute nel febbraio 2009 e viene segnalato l'annullamento da parte della Corte costituzionale tedesca di una clausola identica presente nell'ordinamento tedesco.

Se la legge elettorale non dovesse subire modifiche potremmo ritrovarci di fronte ad uno scenario simile a quello del 2009 dove partiti con più di un milione di voti non sono entrati nel Parlamento europeo, ma un milione di persone meritano veramente di non avere alcuna rappresentanza parlamentare? Secondo coloro che hanno votato a favore della modifica della legge elettorale, sì.