A pochi giorni dal dl emergenza carceri varato dal cdm e presentato da Cancellieri e Letta in una conferenza stampa congiunta, l’Associazione Antigone ha reso noto il decimo rapporto sulle condizioni dei penitenziari italiani; quello emerso è un quadro a dir poco inquietante, su tutti il dato sui posti letti effettivamente disponibili, meno di 37mila a fronte dei quasi 48mila da sempre

dichiarati dalle fonti ufficiali
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Il dl carceri è stato solo il primo passo verso la strada che porta ad amnistia e indulto, e se da un lato i pareri favorevoli verso quella che appare ad oggi l’unica soluzione percorribile continuano ad aumentare (Cancellieri, Letta, Napolitano, Radicali e NCD) dall’altro bisogna ancora registrare il deciso no di Renzi.



Amnistia e indulto: l’Associazione Antigone pubblica il decimo rapporto sulle condizioni di detenzione in Italia

“Il carcere è una macchina costosa che alimenta se stessa, crea la propria domanda e resta indifferente al proprio fallimento”: questo l’incipit del rapporto, e in effetti a giudicare dai numeri la situazione appare allarmante. A fronte di 47mila posti letto disponibili sono attualmente detenuti oltre 64mila individui, e sui 66mila presenti in galera al 30 giugno di quest’anno solo il 42% era alla prima carcerazione, un chiaro segno di come l’intento rieducativo che dovrebbe essere parte del corretto funzionamento della macchina detentiva venga totalmente disatteso.



Impressionanti i dati sul sovraffollamento, con picchi del 174%; ciò significa che dove dovrebbero essere detenuti 100 individui, ne sono in realtà presenti 174. Liguria (169,9%), Puglia (158,1%), Emilia Romagna (155,9%) e Veneto (153,4%) le regioni più sovraffollate, con l’Italia ad avere, tra i principali paesi europei, il più elevato tasso di affollamento delle carceri.



Oltre il 25% di detenuti sono tossicodipendenti, ecco che il loro trasferimento verso centri di recupero idonei - misura inserita nel dl emergenza carceri - potrebbe effettivamente tornare utile per svuotare le celle; incredibile anche il dato sugli agenti di polizia penitenziaria, con l’Italia ancora una volta tra i primissimi posti per numero di agenti ogni detenuto (in media un poliziotto ogni 1,9 detenuti). Il dato più allarmante riguarda infine le morti in cella, 99 nel solo 2013: 24 decessi per malattia, 47 per suicidio e 28 per cause ancora da accertare (a far riflettere in particolare il dato sui suicidi).

Amnistia e indulto: si lavora alla riforma, ma regge il no di Renzi

Come ormai risaputo, sono sempre più numerosi i pareri favorevoli verso i provvedimenti di amnistia e indulto: a fianco ai noti ‘si’ di Cancellieri, Letta, Napolitano, Radicali e NCD, bisogna però registrare l’importante diniego opposto dal segretario del Pd Matteo Renzi, più volte dichiaratosi contrario per questioni di moralità e insegnamento da dare alle future generazioni (“Non si possono buttare fuori i detenuti perché le galere scoppiano, che insegnamento daremmo? Amnistia e indulto non vanno prese in considerazione” sono state le sue parole al riguardo).



Cancellieri e Letta hanno auspicato che il dl emergenza carceri venga al più presto valutato in Parlamento, e in effetti si tratta di un auspicio più che condivisibile; il provvedimento potrebbe far uscire di galera oltre 3mila detenuti, e considerato che tra pochi mesi (maggio 2014) l’Italia dovrà presentarsi a Strasburgo con un pacchetto di manovre già varate e in corso di applicazione sarebbe un primo passo importante.