Nonostante l'approvazione del dl emergenza carceri la strada da percorrere per rendere effettivi i provvedimenti di amnistia e indulto è ancora lunga; i pararei favorevoli continuano ad aumentare e lo stesso ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, intervenuta ieri in occasione di un'audizione tenutasi in commissione Giustizia del Senato, ha ribadito come amnistia e indulto 'non rappresenterebbero certo un fuoco di paglia'.



Sebbene l'entrata in vigore dei due provvedimenti riscuota il parere favorevole di numerosi personaggi del mondo della politica e delle Istituzioni (su tutti il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il Premier Letta, il NCD e i Radicali), continuano a campeggiare due decisi 'no': quello della Lega, storicamente avversa, e quello del Segretario del Pd Matteo Renzi.



Amnistia e indulto, Cancellieri: 'Non si tratterebbe di un fuoco di paglia'

Nella giornata di ieri si è tenuta un'audizione presso la commissione Giustizia del Senato e il Ministro Cancellieri ha sfruttato l'occasione per ribadire il suo punto di vista su amnistia e indulto: 'Spetta al Parlamento la responsabilità di scegliere se ricorrere a quegli strumenti straordinari evocati dal Presidente della Repubblica (amnistia o indulto) e che certamente ci consentirebbero di rispondere in tempi certi e celeri alle sollecitazioni del Consiglio d'Europa. Il Governo in tal senso non può che rassicurare il Parlamento che una simile scelta non sarebbe un fuoco di paglia, ma un buon viatico per la riforma del sistema penale e penitenziario cui legislativo ed esecutivo stanno concordemente concorrendo'.



Come già sottolineato, anche Radicali e NCD sarebbero d'accordo sulla ratifica di amnistia e indulto, il tutto col benestare del Presidente della Repubblica Napolitano: nei giorni scorsi sono poi giunte anche le parole di Capece, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che sarebbe favorevole ad adottare le due misure ma solo se accompagnate da un disegno riformista solido e radicale.

Amnistia e indulto, sempre contrari Salvini della Lega e Renzi del Pd

Sono ormai assolutamente note anche le posizioni di Salvini della Lega e Matteo Renzi del Pd; Salvini ha annunciato che si protrarrà in una vera e propria 'guerriglia parlamentare' pur di non far andare in porto i due provvedimenti, mentre Renzi punta tutto sul pessimo esempio che verrebbe dato alle giovani generazioni rimettendo i detenuti in libertà perché le galere scoppiano.



Al di là di posizioni personali e più o meno condividibili (alcune francamente non lo sono), l'unica certezza è che senza ratificare amnistia e indulto l'Italia non riuscirà certamente ad ottemperare alla richieste del Consiglio d'Europa, che a maggio vorrà valutare il pacchetto di misure adottato dalle nostre Istituzioni. Altrettanto certo è che senza un'adeguata riforma tra alcuni anni si ripresenteranno nuovamente le stesse problematiche, ecco che il binomio amnistia-indulto/riforma del sistema penitenziario appare attualmente l'unico attuabile per porre un argine strutturale e non temporaneo.



L'imperativo chiave è fare in fretta: il rapporto shock pubblicato dall'Associazione Antigone sulle condizioni di detenzione in Italia del resto parla chiaro. Urgono soluzioni efficaci ed immediate.