La Grecia oggi, 6 novembre 2013, celebra il suo quinto Sciopero Generale di questo 2013 contro le misure di austerità del governo Samaras. È uno sciopero al quale partecipa, come nel precedente, quasi esclusivamente il settore pubblico, mentre le attività commerciali continueranno a funzionare normalmente.



Da mezzanotte sono ormeggiate in porto tutte le navi e fermi sono anche autobus, carrelli e treni, mentre procedono regolarmente i servizi metropolitane e tram.



Anche i controllori del traffico aereo scioperano per tre ore, tra le 12.00 e le 15.00 ora locale e fino alle 16.00 ora locale il personale dell'aeroporto; questo ha portato ad alcune cancellazioni e numerose modifiche degli orari.

Così l'aeroporto di Atene ha modificato una dozzina di volte voli internazionali e più di quaranta volte i voli nazionali.



Tutto il giorno ospedali stanno offrendo solo i servizi minimi, mentre sono chiusi scuole, università, tribunali e la maggior parte degli uffici comunali.



Lo sciopero, indetto dalle due principali confederazioni sindacali, il GSEE, che rappresenta il settore privato, e l'Adedy, rappresentante del settore pubblico, è diretto contro una serie di misure adottate dal governo, come i tagli ai diritti del lavoro, l'abolizione di fatto dei contratti collettivi, il licenziamento o il trasferimento forzato di funzionari e la privatizzazione delle imprese pubbliche.



I rappresentanti sindacali chiedono anche l'abolizione della tassa di proprietà, la quale è stata introdotta solo temporaneamente ma che una nuova legge prevede di istituirla in modo permanente.

Chiedono inoltre di mantenere la moratoria sugli sfratti, che aumenterà a partire dal prossimo anno.



Lo sciopero coincide con la nuova visita di rappresentanti della troika dei creditori, che ieri hanno ripreso ad Atene l'analisi dei progressi della Grecia nell'attuazione del programma di riforma e dal cui verdetto dipenderà l'erogazione di una nuova tranche di aiuti del valore di 1.000 milioni di euro.