Davvero si può parlare di sport? Ci vergogniamo di essere italiani a questo punto. Il calcio, uno sport che dovrebbe unire tutti, bambini e non, giovani e meno giovani. Invece ci ritroviamo di fronte uno scempio perché di scempio si tratta. Questioni extra-calcistiche dicono, dicono. Invece no, queste sono questioni calcistiche che fanno parte del mondo sportivo di tutti i giorni. Soccombere a quattro delinquenti che non permettono il regolare svolgimento di una fantastica competizione qual è la Coppa Italia. Soccombere ad uno pseudotifoso che in realtà è vicino alla camorra e che decide lui se dare il via o se non fare giocare completamente la finale tra Napoli e Fiorentina.

Per onor di cronaca il Napoli ne esce vincente battendo la "viola" col risultato di 3 a 1.

In tribuna per l'occasione erano seduti tante cariche istituzionali: dal Presidente del CONI Gianni Malagò, al Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Oltre, ovviamente, ai due presidenti delle rispettive squadre, De Laurentiis e Della Valle.

Non è la prima volta che in Italia succede un fatto del genere. Nel derby romano del 2004 un tifoso aveva intimato di non fare giocare il derby perché girava voce, poi smentita, di un incidente di una pattuglia delle forze delle ordine con un piccolo tifoso romanista. Sapete chi era quel tifoso? Bene, quel tifoso ieri sera era coinvolto nella sparatoria di ieri sera.

Ivan Bogdanov, ultrà serbo che non fece giocare la partita Italia Serbia di pochi anni fa. Ultras genoani che intimarono ai propri giocatori di togliersi la maglia e non giocare più.

Questo è sport? Questo è calcio?