La nuova riforma del Senato, con la riduzione a soli 148 membri (21 nominati dal Quirinale e 127 rappresenteranno sindaci e consigli regionali) e l'abolizione di intervento nell'approvazione delle leggi, modifica completamente la funzione politica dei senatori  e soprattutto ne riduce i costi.  

L'eliminazione del Bicameralismo Perfetto sembrerebbe una bella cosa, agli occhi dei cittadini lo è sicuramente, ma incontra l'opposizione feroce di molti senatori ed in particolare di due di loro, il presidente del Senato Piero Grasso e il senatore a vita Mario Monti.

Entrambi naturalmente motivano la loro opposizione alla riforma del Senato adducendo nobili argomentazioni di carattere giuridico costituzionale (sopratutto il primo) e richiamano alla ponderazione, alla calma, a non affrettare troppo i tempi della riforma.

Ciò è molto comprensibile. I senatori, e loro due in particolar modo, vogliono trovare una soluzione alternativa a salvaguardia della loro attuale occupazione. Non vorrete che diventino degli "esodati", ricchi sì, ma pur sempre degli esodati. L'efficienza funzionale del Senato non interessa loro. L'efficienza degli organi dello Stato semmai è cosa di interesse dei cittadini e  quindi, secondo loro, di scarso significato.

Monti, che ha accompagnato inerme lo sfascio dell'economia del nostro paese e l'annientamento della classe media, che ha appoggiato incondizionatamente le istanze delle banche e dei finanzieri più  voraci in cambio di una rendita vitalizia , non può certo rimanere indifferente di fronte al rischio di vedere andare in fumo il  tesoretto vitalizio che pensava di essersi garantito.

Il senatore Grasso addirittura si schiera, lui seconda carica dello Stato, contro il governo e, udite udite, contro il segretario del suo stesso partito politico. Grasso è persona che ha sempre lottato per la propria carriera già ai tempi della sua nomina a Procuratore Nazionale Antimafia. La proposta di Monti e di Grasso sarebbe quella di mantenere un certo numero di senatori  e ridurre semmai proporzionalmente il numero dei deputati.

Potremmo definire la loro proposta semplicemente un patetico estremo tentativo di salvare, come si suol dire, capra e cavoli  (poltrona e soldi).  

Personaggi politici  di questo profilo non aiutano certo a far riavvicinare i cittadini alla politica. Una domanda sorge spontanea: ma quanti anni ci abbiamo messo per renderci conto della inutilità del Bicameralismo Perfetto e quanti senatori ha mantenuto il popolo italiano? Quanti danari sprecati. Che ne pensate?