La rivoluzione di internet e degli Smartphone è oramai un fatto assodato. Nel solo 2013, stando ad una ricerca della "International Data Corporation", riportata dal sito on-line del quotidiano di economia e finanza Il Sole 24 Ore, le vendite di smartphone a livello globale hanno superato la quota di un miliardo di nuovi esemplari. Si evince perciò come in media circa un sesto della popolazione mondiale possegga uno smartphone, piuttosto che un tablet.

Ovviamente gli effetti di una tale esplosiva e crescente diffusione non potevano non avere ripercussioni non solo per quanto riguarda l'economia, ma anche, e soprattutto, a livello sociale.

Sono cambiati i modi infatti di usufruire, ad esempio, dei media, i quali con il nuovo panorama delle pubblicazioni on-line hanno a loro volta modificato il modo di fare giornalismo. Sicuramente si può citare anche il cambiamento nel modo di fare acquisti, con le possibilità di scelta infinita e di comprare senza muoversi da casa, offerta delle nuove tecnologia.

Ma non solo il mondo degli adulti risulta essere fortemente influenzato dalla recente rivoluzione tecnologica. Se infatti la generazione adulta ha vissuto gran parte della vita senza avere tali strumenti a disposizione, e ad essa ha dovuto invece adattarsi e imparare ad interfacciarsi, diverso è il discorso nel caso dei bambini, i quali costituiscono i rappresentanti della prima generazione "nativa della rete e delle nuove tecnologie".

Mentre per i ragazzi che sono oggi all'incirca trentenni, l'infanzia era caratterizzata da giochi realizzati in plastica, con poche o nulle funzionalità multimediali, oppure dai giochi in scatola o da giochi come i Lego, piuttosto che il Meccano; per i bambini nati intorno agli anni 2000 sono proprio questi nuovi strumenti tecnologici che spesso e volentieri hanno preso il posto dei tradizionali giocattoli, ma anche e soprattutto del modo di giocare e di socializzare con gli altri bambini.

E purtroppo, tale cambiamento è avvenuto e lo ha fatto in peggio, trasformando i nostri figli in esperti della tecnologia e nel funzionamento di smartphone, pc e tablet ma dei neofiti assoluti, spesso in grave difficoltà, se si tratta di approcciarsi con giochi tradizionali e didattici come le costruzioni, oppure quando si tratta di socializzare con i coetanei attraverso il classico gioco.

Queste sono, perlomeno, le conclusioni molto interessanti e che dovrebbero stimolare un più ampio dibattito in merito, cui sono giunti alla Association of Theachers and Lectures, sindacato degli educatori britannici, la cui ricerca è stata citata recentemente dalla versione on-line del quotidiano il Corriere della Sera. Stando alle conclusioni di questo gruppo di studi, come accennato in precedenza, l'abitudine all'uso di pc, smartphone e tablet in bambini così piccoli avrebbe effetti sulla concentrazione e sulla capacità di socializzare dei bambini.

Come spiega Colin Kinney, uno degli insegnanti dell'associazione sindacale, inoltre, sono stati raccolti diversi esempi di criticità derivanti da un uso di tali mezzi in età così delicata e cruciale per lo sviluppo della personalità.

L'insegnate afferma infatti di avere parlato con diverse maestre di scuola materna e che esse sono preoccupate per il numero sempre più alto di bambini che sanno come far scorrere uno schermo ma hanno poche, se non nessuna, abilità manipolative con le costruzioni, o non sono in grado di socializzare con gli altri, ma i cui genitori parlano con orgoglio di come sanno maneggiare smartphone e tablet.

A conclusione della sua denuncia, infine, Kinney, racconta anche di bambini arrivati in classe stravolti e stanchi dopo avere passato l'intera notte a giocare al pc, probabilmente non essendo controllati o impediti dai genitori. Dunque è innegabile come la rivoluzione tecnologica cui stiamo assistendo abbia portato a enormi cambiamenti in svariati ambiti.

Di questi alcuni saranno sicuramente negativi, mentre altri saranno sicuramente positivi. Altri tuttavia richiederebbero un surplus di riflessione e di ragionamento a 360 gradi su di essi, al fine di poterne chiarire tutte le possibili cause, conseguenze e soprattutto le probabili ripercussioni.

Questo è uno di quei casi, ed è uno anche di estrema importanza, in quanto vede coinvolte quelle che saranno le future generazioni della storia dell'umanità e quindi implica quello che sarà il destino stesso della nostra specie. Sicuramente è difficile negare che tali strumenti possano avere anche più di una utile funzione ed un ruolo determinante nello sviluppo e nella formazione delle nuove generazioni, ma per fare sì che questo accada, e che invece non siano solo gli aspetti più deleteri di queste nuove tecnologie a prendere piede e ad essere protagoniste indiscusse, è necessaria appunto una profonda riflessione e soprattutto una ottima dose di educazione.

Educazione che dovrà sicuramente essere rivolta ai bambini, ai nostri figli, ma in particolar modo dovrà essere dedicata anche ai genitori. Nella speranza che una loro maturazione possa trasmettersi quasi per via ereditaria ai loro figli.