Da ieri è scattato l'aumento delle accise sui carburanti, per quanto riguarda la benzina si tratta di un + 0,24 centesimi a litro, per il gasolio un + 0,34. Tale aumento era già stato previsti lo scorso agosto per diverse voci del decreto del Fare e resterà in vigore almeno fino al prossimo dicembre.

Ammesso e non concesso tale decreto, siamo sicuri che l'economia girerà come previsto? A tal proposito abbiamo i nostri dubbi e non sono pochi. Ma andiamo ad analizzare con più accuratezza quanto peserà su ogni famiglia tale aggravio.

Prendiamo in considerazione un cittadino italiano che percorre in media 15.000 km, con un auto a benzina sarà costretto a sborsare ben 257 euro in più rispetto agli anni passati, 388 coloro che possiedono un automobile a diesel.

Un dato che non si rivela sconcertante dividendo tali cifre per 12 mesi, ma la maggioranza delle famiglie italiane, specie quelle medio - basse, subirà quest'aumento.

Secondo alcune riflessioni, questo aggravio non porterà nulla di buono, i 75 miliardi di euro previsti per la copertura finanziaria che dovranno arrivare da queste nuove accise probabilmente arriveranno pure, ma l'economia avrà un calo in altri settori ed è proprio questo l'Italia non può permettersi. L'economia dovrebbe girare non sempre e solo a favore dello Stato, ma anche per i commercianti costretti a fine mese a pagare un indecente somma di tasse allo stesso Stato, allora la domanda sorge spontanea: dove crediamo di arrivare in questo modo?

Probabilmente al Governo nessuno si è mai chiesto il vero bisogno dei cittadini qual è, nessuno mai si è calato nella vita quotidiana di ogni famiglia che arriva a stento a fine mese.