Le attese di molti lavoratori nel Jobs Act sono svanite. Già, perché nonostante esodati, Quota 96, precoci ed usuranti confidassero in novità decisive all'interno del Piano lavoro presentato da Renzi, non solo la risoluzione di queste problematiche al momento non vi è stata ma sui pensionati non è stata fatta parola.

Purtroppo, infatti, nonostante l'urgenza impellente di molte categorie di lavoratori, nel Jobs Act le priorità sembrano essere state altre, importanti sul fronte del rilancio occupazionale, ma lontane dalla risoluzione dei problemi pensionistici di esodati, precoci ed usuranti e comparto Quota 96 della scuola, che speravano invece di ottenere risposte circa il proprio futuro previdenziale.

Effettivamente i dubbi sulle intenzioni del nuovo Governo Renzi erano emerse già dagli albori: infatti, il nuovo presidente del Consiglio nel suo discorso programmatico aveva tralasciato il discorso Pensioni, scatenando già l'ira dell'opinione pubblica e le polemiche di alcuni esponenti politici del Pd, pensiamo a Damiano che dal canto suo aveva subito prontamente "bacchettato" Renzi aver sorvolato sulla questione riforma pensioni.

Al momento dunque le speranze di una riforma delle pensioni che possa sciogliere tutti o almeno parte dei nodi lasciati incompiuti dal Governo Letta sembrano svanire nel nulla, le misure presentate oggi non hanno fatto alcun riferimento alla questione pensione anticipata, al problema degli esodati e alla questione del comparto scuola, i Quota 96.

Una domanda sorge dunque spontanea tra l'opinione pubblica: che fine hanno fatto i pensionati nel Jobs Act? Come mai non si è tenuto conto di problematiche enormi che stanno affliggendo il comprato previdenziale italiano?

Moltissimi tuttavia continuano a confidare che col nuovo esecutivo qualcosa cambi presto e che sebbene la riforma Fornero non possa/voglia essere stravolta, quantomeno vi sia una modifica in grado di correggere i molti errori insiti al suo interno che stanno rendendo la vita dura a milioni di lavoratori che non riescono, a causa della sua rigidità, ad accedere alla pensione.

Il Jobs Act di Renzi regala un'altra amara sorpresa ai pensionati: il taglio al cuneo fiscale non li riguarderà il loro assegno pensionistico non subirà alcun incremento, l'amarezza continua a crescere e sono davvero in molti a chiedersi se con il nuovo Governo per quanto concerne le novità sul fronte previdenziale non si sia caduti dalla padella alla brace.