"Ai posteri l'ardua sentenza"... Un governo lampo che somiglia molto al governo Letta, con l'avvicendamento Giovannini-Poletti al dicastero del lavoro, che per quanto riguarda i pensionati non è esattamente la situazione migliore che si potesse sognare. Il governo di Matteo Renzi parte in quarta, ma le premesse di gennaio sono presto smentite, del Jobs Act che introduceva il parametro temporale alle riforme, oggi ci troviamo un ministro del lavoro nuovo che sembra dover ancora ambientarsi, e soprattutto non ha neanche citato le Pensioni ed i pensionati nel suo discorso. 

L'attuale situazione dei pensionati in Italia

Dal 2011 con l'avvento dell'ultimo governo interventista in Italia ( Monti) il mondo della previdenza sociale ha vissuto il più forte terremoto mai registrato nella vita del nostro paese.

In un sol boccone migliaia di cittadini che aspiravano alla pensione si sono visti perdere il diritto come i Quota 96 della scuola, od anche peggio si sono visti scivolare nel limbo degli esodati, ne lavoratori ne pensionati. Negli ultimi mesi il ministro Giovannini aveva avviato un processo di riforma che abbracciava più campi del suo dicastero. Il ministro puntava ad un ragionevole turn over nel privato attraverso un prestito Inps. Questo dispositivo prevedeva la collaborazione tra l' Inps e le aziende per far anticipare l'uscita ai lavoratori soprattutto in settori dove era necessaria la manodopera. Oltre a questo accorgimento su cui il ministro Giovannini si era speso a lungo, il parlamento avanzava proposte a favore della pensione anticipata donne e quota 96 scuola.

Il programma di Poletti

L'appena insediato ministro del lavoro del governo di Matteo Renzi nei recenti interventi pubblici non ha accennato ai problemi causati dalla riforma Fornero. Esodati e quota 96 devono quindi aspettare i tempi tecnici o meglio lo studio dei problemi. Ma un dato oggettivo e incontrovertibile che viene dal presidente della Coop è che il suo operato è incentrato sulla mancanza di lavoro.

La riforma Poletti sembra partire proprio da li, ed in un periodo in cui si trovano le casse dell'istituto INPS in forte crisi, la patata bollente rischia di essere davvero poco maneggiabile. Ci auguriamo che l'entusiasmo dei primi giorni non si trasformi nell'ennesima delusione.