Il 14 febbraio è la giornata degli innamorati, la celebrazione annuale dell'amore da parte di una società umana, che tutto celebra, purchè porti profitto, ma che dei sentimenti cardini dell'esistenza non ha saputo mantenere nemmeno la più pallida idea.

Il 14 febbraio 2014 passerà alla storia anche come il giorno del fratricidio di Matteo Renzi nei confronti di Gianni Letta al culmine di una storia politica fatta di affetto instabile e contrastato, ma a me a destare i sentimenti più profondi è una vicenda che ha ben poco a che fare sia con l'amore che con la politica, bensì con la immane mestizia umana, con il frutto della crudeltà e della disumanità di una società senza più valori.

Il 14 febbraio del 2004, dunque esattamente dieci anni fa, veniva a mancare nella solitudine più spietata e disumana un autentico eroe dei nostri tempi, Marco Pantani, sì, Marco Pantani da Cesenatico, romagnolo doc, romagnolo tutto di un pezzo, campione amato quant'altri mai, ma, purtroppo per lui, segnato da un destino avverso e malvagio, che puntualmente gli ha tarpato le ali. Quelle ali fatte di forza e di coraggio, che lo facevano volare sulle montagne mitiche al Ciclismo, anzichè scalarle con faticose pedalate come i comuni mortali.

Sì, esattamente dieci anni fa, in un anonimo hotel della riviera romagnola, in un mesto e grigio pomeriggio di febbraio, moriva tragicamente, a soli trentaquattro anni, un mito dello sport italiano, un campione inarrivabile, di quelli che nascono ogni cento anni, capace di portare al delirio milioni di persone, di dispensare momenti irripetibili di entusiasmo e di gioia, di far sognare come nessuno mai.

Sono trascorsi molti anni da quella fine tristissima, assai oscura e nebulosa, di fatto mai chiarita, ma, come tutti i veri campioni della vita oltre che dello sport, Marco Pantani continua ad essere amato, a scaldare i cuori di tante persone, tra le quali il sottoscritto, oggi più che mai, che non possono evitarsi di continuare a sognarlo mentre doma con sorprendente lievità le più arcigne vette alpine e pirenaiche.