Non c'è due senza tre. Dopo i due disastrosi governi fortemente voluti dal Presidente Napolitano il Paese si trova in una situazione economica e sociale che non consente ulteriori indugi ed esige una immediata inversione di rotta che lo faccia uscire dalla stagnazione in cui si trova . Il premier Letta ha finalmente preso atto delle insistenti accuse di immobilismo che gli provengono da tutte le forze politiche e sociali , ed ha deciso di recarsi al Quirinale per proporre al Presidente della Repubblica un rimpasto di governo, oppure un Letta bis con passaggio parlamentare.

Due soluzioni tuttavia che servono solo a rinviare una tornata elettorale richiesta ad alta voce dalle opposizioni e auspicata in cuor sua dall'attivissimo Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico che quotidianamente infierisce sull'esecutivo accusandolo di immobilismo.

Non si capisce infatti cosa potrebbe produrre un rimpasto di governo con il cambio di due o tre poltrone ministeriali.Normalmente l'azione del governo è nelle mani del Presidente del Consiglio, il solo che può dare l'impulso e deciderne l'attuazione del programma. Se il premier resta lo stesso cosa potrebbe fare di più di quanto non sia riuscito a fare fino ad oggi? Anche un Letta bis con passaggio parlamentare sarebbe solo una farsa perchè resterebbe immutata la maggioranza che lo sostiene.

Una maggioranza che ha già dimostrato di non saper e di non poter approvare provvedimenti rilevanti perchè le sue componenti sono più attente a guardarsi le spalle dai compagni di viaggio piuttosto che fare gli interessi del paese

I due maggiori partiti che sostengono il governo sono troppo diversi per programmi, per cultura politica e troppo contrapposti per motivi ideologici.

Sarebbe pertanto più opportuno ritornare alle urne e sperare di avere un governo più forte senza ricorrere ad espedienti o ulteriori esperimenti che aggraverebbero ancor più la situazione del paese. Ma l'ostacolo più grande sarebbe proprio il Presidente Napolitano di cui si conosce ormai quale sia l'orientamento .Egli e' sempre stato contrario ad elezioni anticipate tanto che, pur di evitarle, ha molto spesso assunto decisioni proprie dei sistemi presidenziali togliendo margine e discrezionalità al presidente del Consiglio.

Troppi sono stati i momenti in cui si è virtualmente sostituito ai due premier da lui stesso nominati e, in modo ancor più autoritario, lo ha fatto con l'esecutivo diretto da Silvio Berlusconi. Con una presenza così forte non si vede quale successo possa avere Letta nell'incontro con il Capo dello Stato. In questi ultimi tre anni l'anomalia e' stata proprio quella di avere avuto un capo di stato che ha fatto pesare il suo presidenzialismo in una repubblica parlamentare

.L'incontro del Quirinale si risolverà senz'altro in un'altra decisione autorevole del Presidente che, molto probabilmente inviterà, per usare un eufemismo, il Presidente del Consiglio a formare un secondo governo Letta con passaggio parlamentare.

Avremo in concreto un terzo governo Napolitano.Se così fosse per il paese sarebbe buio pesto, senza alcuna speranza di poter uscire dalla crisi .In altre parole verrebbe meno il cambio di passo richiesto con insistenza da tutti. Il paese non ha certamente bisogno di un governicchio ma necessita di un esecutivo autorevole che attui un programma di sviluppo e di crescita accantonando per il momento le riforme istituzionali fatta eccezione per quella elettorale di cui se ne avverte l'urgenza da parte di tutti i partiti.