Sono anni che l'Italia si trova a dover fare i conti con il dissesto idrogeologico dovuto all'incuria del territorio in primis per mano dell'uomo e poi per negligenza dei nostri governanti che non curano abbastanza la salute del territorio, che avrebbe urgente bisogno di interventi strutturali che fermino il dissesto. La situazione è sotto gli occhi di tutti: basta una pioggia di due o tre ore che si allagano intere città e tracimano i fiumi, provocando danni ingenti alla popolazione che si trova inerme nel vedere la propria abitazione o i negozi pieni d'acqua e di fango.

Inoltre, tanti ettari di terreno coltivato viene inondato da moltissima acqua, cosa che rovina tutte le colture.

Queste piogge torrenziali procurano tanti smottamenti, tanto che, specialmente al Sud, interi paesi devono essere evacuati, ed inoltre si devono contare e piangere tanti morti. Tutto ciò, provoca gravi danni alla nostra economia, oltre agli interventi che deve sostenere lo Stato per le popolazioni colpite, ma anche per cercare di rimediare a questi disastri.

I politici, sia durante le campagne elettorali che quando sono seduti su banchi di Montecitorio, difficilmente propongono interventi per la prevenzione del nostro sistema idrogeologico e spesso si aspetta che succeda l'irreparabile per poi intervenire elargendo piccoli aiuti che scontentano tutti e non incidono minimamente sulle opere da fare.

Sarebbe opportuno che venissero stanziate somme adeguate per prevenire tali dissesti,  come innalzare gli alvei dei fiumi soggetti alle esondazioni o ripulirli, provvedere ai rimboschimenti e, quello che più conta, vietare che vengano costruite case ed altro vicino ai fiumi. Più anni passano senza intervenire e più deve spendere lo Stato per interventi che alla fine risultano solo palliativi.