Hanno iniziato i Forconi, i piccoli padroncini, scendendo sulle piazze a protestare contro il governo per ottenere qualche aiuto per poter far fronte alle elevate spese che devono sostenere per far funzionare le loro attività. Ora sono i piccoli imprenditori, le piccole imprese  a manifestare in piazza chiedendo, fra l'altro, che lo Stato paghi i debiti.

Sembrava che il governo Letta avesse fatto qualcosa per questa categoria ma, probabilmente, quel poco che ha fatto, non è sufficiente. In Tv si sono visti cartelloni con la scritta: "Stato, pagaci i tuoi debiti".

Questa è la testimonianza di un disagio diffuso, in quanto le piccole imprese sono state sempre quelle che hanno salvato l'Italia durante le tante crisi in cui si è venuta a trovare nei tempi passati.

L'Italia contava milioni di artigiani e di piccole imprese e ora, quelle in attività, si contano sulle punte delle dita. Sono soggette a una tassazione molto elevata e, se le banche non danno loro un aiuto tangibile, sono costrette a tirare giù la serranda. Addirittura si parla di pace sociale a rischio. L'orizzonte non è dei più rosei. Lo ammette anche l'Istat che ha confermato un altro anno in profondo rosso per quanto riguarda l'edilizia con una perdita per il 2013 del 10,9%.

Mentre si calcola che ad ogni piccola azienda la burocrazia circa settemila euro annui e che nel 2013, a causa della crisi economica, si siano tolte la vita 149 persone, un suicidio ogni 2,5 giorni.

I nostri governanti dicono che più di tanto non possono dare per non sforare il tetto del 3%. La BCE ha elargito alle nostre banche 100 miliardi di euro al tasso dell'1% ma queste non fanno quasi più credito a nessuno. Il Governo dovrebbe intervenire maggiormente a favore dei piccoli imprenditori.