Bene il problema non statanto nello stabilire se e come le droghe danneggino ilcervello andando ad agire su determinati circuiti sottocorticaliattraverso meccanismi di "rewarding system". Sonoconvinto che tutte le droghe entro certi limiti siano dannose, ma quistiamo parlando di liceità. Il problema è capire se è lecitolasciare alla sfera della coscienza individuale la scelta se drogarsio meno.

Battere sul concetto dellanocività conduce a contraddizioni insanabili: perché la marijuanano e l'alcol sì? Perché la pancetta di maiale sì e l'hashishno?

E perché a questo punto non vietare le magliette corte d'invernovisto che uno può prendersi un malanno. Ognuno di noi deve esserelibero di decidere, una volta in possesso delle informazioni necessariese fare scelte potenzialmente dannose o meno.

Compito dello stato non puòessere semplicemente proibire, compito delle stato come di tutti gliaggregati comunitari è quello di dissuadere gli individui dal farescelte che potrebbero danneggiarli e prevenire comportamenti auto edetero-lesivi.

Detto questo dobbiamo anchediscutere dei costi sociali del proibizionismo: cioèdell'affollamento delle carceri a causa di incarcerazioni connesse alreato di consumo di droghe, dell'intasamento della giustizia,del'impiego di enormi risorse che la repressione comporta, esoprattutto dell'impulso alla criminalità organizzata che ilproibizionismo stesso comporta.

Se poi vogliamo spingerci suun versante etico è doveroso domandarsi se sia giusto rovinare lavita di un ragazzo per uno spinello. Quale sarebbe la colpa tantograve in termini etici da meritare una punizione così grande?L'essere magari superficiali se non addirittura malati, visto cheormai da tutti, Giovannardi compreso, è riconosciuto che ladipendenza è una malattia e non una debolezza morale?

Intanto il mondo va avanti.In Colorado l'uso di cannabis è stato depenalizzato, lelegislazioni di paesi come Spagna e Francia, sono molto tolleranti inmerito alle droghe leggere e in tutti i paesi cosiddetti civili c'èuna netta distinzione perlomeno fra droghe leggere e droghe pesanti,che la Fini-Giovannardi considera invece equivalenti.

Per non parlare dell'Uruguaydel mitico presidente Mujica, un paese del "terzo mondo"che ha molto da insegnare ai paesi di un sempre più decadente primomondo.

Marijuna e hashish, qualcunoun tempo cantava: legalize it.