Un saggio indiano disse in un intervista che la punizione altro non è che un crimine legalizzato . Una società matura ha la prevenzione più che la punizione il fondamento del Suo vivere civile. Le poche eccezioni si curerebbero clinicamente come malattie ordinarie.

Chi ha fatto proprio un desiderio di sviluppo reale e desidera realmente ambire a vivere in un paese dove le ipocrisie e le distorsioni della verità non determinino una conflittualità permanente , ove gli ipocriti pullulano e proliferano, è giusto che ammetta che il prodotto della propria società , perchè la società è il prodotto di ognuno di noi, non debba punire se stessa nascondendo o rifiutando una parte di se.

Il carcerato  non è altro che questo.

Ciò che accresce la sofferenza è male e ciò che la rimuove è bene pertanto sapere e vedere la sofferenza di tanti poveretti non ci può e non deve lasciare indifferenti . Tale atteggiamento sarebbe come rifiutarsi di vedere un debito , questo non scompare solo perche non guardiamo l'estratto conto, ma anzi vivendo senza tenerlo in considerazione aumenterebbe.

Finchè un popolo non vedrà l'altro come una parte di sé, ma anzi cercherà di combatterlo , il conflitto non farà altro che alimentarsi e il bene comune non prevarrà pressoche mai . E' bene che il popolo italiano oggi si osservi  e decida cosa farà da grande, sempre che lo voglia diventare, con tutti i vantaggi e le responsabilità .   L'autostima del popolo italiano passa anche da assunzioni di responsabilità che apparentemente possono sembrare ostiche.