Perché somministrare cellulemesenchimali a una paziente con una grave malattia come laleucodistrofia metacromatica (la malattia della piccola Sofia)dovrebbe avere effetti terapeutici, considerando che il trattamento èidentico per tutte le malattie, non è dato sapere. Il dott. Vannoni,finora non ha prodotto alcuno studio convincente a riguardo, inspregio non tanto alla comunità scientifica, ma il metodoscientifico stesso, che vuole abbia la validità di una cura, siasottoposto a un vaglio rigoroso.

In compenso ha prodotto un librointeressante che si chiama a "Manuale di psicologia dellacomunicazione persuasiva".

Sarà un caso? Sarà un caso o fruttodella malignità del "sistema" se un'ispezione nei laboratoridi Stamina ha riscontrato carenze igieniche preoccupanti, modalitàdi conservazione e dei prodotti inadeguati e metodologie poco chiare?Vannoni come Di Bella grida al complotto e sciorina la solitatiritera sul complotto delle multinazionali. Vannoni come di Bellanon ha prodotto un solo caso dimostrato di validità della cura. Zero.

Il problema grave non sono i pazientiche reclamano la libertà di cura, chi non si aggrapperebbe aqualsiasi cosa pur di avere una speranza. Il problema è unpreoccupante analfabetismo scientifico della popolazione generale.Riuscire ad affermare che un farmaco o una sostanza è efficace èuna fatica improba che richiede un numero di soggetti statisticamentesignificativo, studi a doppio cieco, verifica delle replicabilitàdei risultati.

Prima di essere messo in commercio un farmaco o unaqualsiasi sostanza deve passare una fase preclinica per valutareassorbimento ed eliminazione del farmaco, successivamente deve superare tre diversefasi della sperimentazione, che valutano nell'ordine: sicurezza delfarmaco, attività terapeutica ed efficacia.

Solo dopo avere passatoqueste fasi il farmaco può essere messo in commercio.

Naturalmenteil metodo Stamina non ha nemmeno iniziato tale iter. Per fare unesempio riuscire ad affermare una cosa apparentemente banale comel'utilità dell'aspirina nella prevenzione di alcune malattiecardiovascolari ha richiesto anni di studio e migliaia di pazientireclutati. Possiamo immaginarci che tipo di sperimentazioneoccorrerebbe per valutare l'efficacia di un metodo che haimplicazione così complesse.

Il metodo scientifico è fallibile come ogni attività umana, ma non abbiamo niente di meglio a garanzia della sicurezza e dell'efficacia di sostanze che introduciamo nel nostro organismo, nella speranza di attenuare la sofferenza e prolungare la vita.

I metodi di ricerca dovrebbero essereinsegnati in tutte le scuole d'Italia, si accrescerebbela consapevolezza delle persone, si eviterebbero false speranze ed si eviterebbe anche lo scherno e ildiscredito della comunità scientifica internazionale.