Povera Italia, Poveri noi !!!! Poi mi viene da dire: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso", siamo in una situazione talmente disastrata che sembra inverosimile anche il solo pensare di venirne fuori. Ieri sera guardavo l'ultima puntata di Report, processi infiniti dove i colpevoli non pagano mai, perché nella maggior parte dei casi subentra la prescrizione, causa di un sistema legislativo inefficiente e perverso che fa si che anche crimini terribili, quali stupri, e non solo, restino impuniti.

Sprechi assurdi come la guardia costiera che spende tre milioni di euro per la costruzione di una barca a vela da 81 piedi, il cui utilizzo non è dato comprendere.

I braccialetti elettronici per i detenuti in libertà vigilata, dove grazie al ministro Cancellieri, Telecom ha fatto spendere allo Stato cifre da capogiro a fronte di niente. Il malessere sociale emerge ovunque, molte persone non riescono più a sopravvivere, non arrivano a fine mese perché non hanno lavoro, perché anche i loro figli che potrebbero contribuire all'andamento famigliare, non vengono assunti se non a tempo determinato, e tante famiglie vivono nella precarietà più totale.

In Italia vi è da sempre la cultura e la tradizione di riuscire ad acquistare la propria abitazione, ma ad oggi non è possibile grazie ad una gestione assurda e sconsiderata, agli appalti truccati, alle tangenti, alle auto blu, agli stipendi da capogiro dei nostri politici il tutto condito da mangerie dilaganti ovunque.

L'italiano medio che ha lavorato una vita per coronare il suo sogno di avere una casa propria, si vede oggi costretto a vendere la propria casa, per poter sopravvivere, per poter pagare le tasse, le cartelle di Equitalia e magari riuscire ad arrivare a fine mese, il sogno e gli sforzi di una vita si frantumano lasciando un vuoto ed una desolazione profonda, questa è realmente la grande disfatta, è la distruzione dell'economia di base, del nocciolo duro di un Paese, così come le tante piccole e medie aziende che continuano a chiudere, che non sono più in grado di sopravvivere e la spina dorsale del nostro Paese sembra sgretolarsi sotto i nocchi occhi.

Il malessere ormai è profondo e tangibile, traspare ovunque. Il cittadino italiano è fiaccato, scorato, non crede più a nulla, non sa cosa fare, a chi rivolgersi, è sintomatico il fatto che per l'elezione a segretario del PD siano intervenuti al voto quasi tre milioni di cittadini, è stato un intervento di massa, l'anelito di chi ha votato un volto nuovo, una persona più giovane che ha saputo ridestare un barlume di speranza  promettendo impegno e cambiamento, che ha dichiarato di voler sostituire i vecchi pachidermi della Politica, che ci accompagnano da tempo immemorabile, con elementi della nuova generazione che tutti noi speriamo esistano realmente e siano in grado di far mutare questo scempio quotidiano.

È stato bravo Matteo Renzi a ridestare la speranza del cambiamento, staremo a vedere, e credo di poter parlare a nome di tutti augurandogli veramente di avere la forza il credo le capacità e l'impegno di scontrarsi con un sistema perverso e corrotto di pochi potenti che manovrano i molti, il tutto condito da un sottobosco di corruzione e favoritismi dilaganti. Questo numero di cittadini, così rilevante che si è mobilitato per votare, ha dato quasi l'impressione che si andasse a votare per il presidente del consiglio non per il segretario di un partito, questa ampia partecipazione fa riflettere, dimostra che gli italiani sono alla ricerca ed hanno l'esigenza di un cambiamento sostanziale.

Un comune cittadino che mezzi ha per poter riuscire a far valere i propri diritti?

In Italia è tutto complesso il dialogo con la pubblica amministrazione è impossibile, in altri Paesi a noi vicini come ad esempio la Francia, un cittadino al momento della denuncia dei redditi, se ha dei dubbi può telefonare al fisco o inviare una mail, e sembrerà incredibile, riesce a parlare con un addetto capace e in grado di aiutarlo non dovendo sfinirsi, come da noi, per chiamare e richiamare per giorni, senza avere possibilità di essere ascoltato e se scrive una mail riceve entro e non oltre le 48 ore assistenza. In Italia tutto ciò è pura fantascienza se non vai da un commercialista e gli paghi il servizio é quasi inimmaginabile per un comune cittadino compilare un 740 in modo autonomo, e in caso di necessità è praticamente impossibile il riuscire ad interloquire con chi di dovere.

È tutto di una complicazione assurda ma la ciliegina sulla torta è che se poi sbagli qualcosa, ovviamente perché nessuno ti ha dato il benché minimo supporto ne paghi anche amare e salate conseguenze.

In tutto questo panorama ritorniamo alla frase iniziale "Chi è causa del suo mal pianga se stesso" che ha dei fondamenti di verità, perché è nostra abitudine il cercare di essere i più furbi, il non fare la coda, la lista potrebbe essere molto lunga, ma diamo per scontato che siamo perfettamente consapevoli dei nostri pregi e difetti, c'é da dire che alla base sussiste  purtroppo un sistema che consente le furberie, la quasi totale mancanza di meritocrazia,  fa si che un impiego non lo trovi perché hai delle vere capacità e quando anche queste ci siano raramente se non si conosce qualcuno o si è raccomandati da Tizio o Caio è davvero difficile trovare un impiego, dato che chi ci rappresenta + molte volte l'esempio eclatante, il cittadino si sente in diritto in molti casi di agire allo stesso modo, è il cane che si morde la coda, d'altronde é logico, come si fa a dire al proprio figlio non fumare se siamo noi a fumare due pacchetti di sigarette al giorno?

 

In un contesto così disastrato inizia la rivolta sociale, gli scioperi, che sono sicuramente un mezzo per far emergere il malessere, ma che a mio avviso non sono un mezzo ad oggi per arrivare ad un risultato, anche perché in un momento in cui la nostra economia langue, il fatto di bloccarla ulteriormente non fa che aggravare la situazione e rischia di far perdere ulteriormente i sempre meno posti di lavoro rimasti.

Torino in questi ultimi giorni sembrava la città dei morti, molti negozi chiusi, i mercati rionali chiusi, i negozianti sono disperati, a pochi giorni dal Natale, in un momento in cui non vi sono soldi da spendere restare chiusi anche sotto Natale significa rischiare di perdere anche le poche briciole rimaste.

A Torino questo disagio è sentito fortemente, in modo più marcato che in altre città, forse a causa della storia di questa città, una città operaia dove la Fiat ed il suo indotto hanno creato per circa 40 anni un indotto di lavoratori e di aziende fortemente legato all'industria automobilistica, la crisi così radicale dell'ultimo decennio ha stravolto radicalmente questa città che ad oggi, essendo stata così monotematica, risente ancor più di questa crisi.

I Forconi stanno cercando di trasmettere un disagio profondo, siamo arrivati ad una forma di sommossa, una sorta di guerra civile, il punto chiave è che non si combatte per un vero credo, per un ideale e quindi la rivolta fine a se stessa, se non guidata da un ideale non potrà servire a molto se non ad aggravare la situazione e sfociare in tumulti dove anche chi non c'entra, magari si troverà a pagarne le conseguenze.

Vedremo domani mercoledì 18 Dicembre, cosa accadrà a Roma. Questo non sarà certamente un Natale sereno e felice, da parte mia comunque un augurio di speranza e di forza che consenta a noi tutti di saper fronteggiare questo grave momento.