Avete mai sentito la Camusso, Angelettie Bonanni spendere una parola contro la riforma Fornero? Forse lohanno fatto, ma piano piano e in punta di piedi, in modo da nondisturbare il manovratore e non creare troppo scompiglio fra ilavoratori, che di punto in bianco potrebbero anche rizzare leorecchie e accorgersi che i tre rappresentanti dei lavoratori nonfanno il loro mestiere.

Ai sindacalisti gli va bene, gli italianisono talmente distratti che non si sono accorti che gli stipendipubblici sono bloccati da ben cinque anni e ai privati non va certomeglio.

Se fossero veri sindacalisti farebbero le barricate. Lariforma Fornero oltre a essere irritante per la pretesa di fare cassacon le Pensioni, costringendo i settantenni a lavorare, benché iconti dell'INPS non siano messi così male, mette definitivamente unacroce sopra al concetto del valore sociale delle pensioni e dellaloro funzione peculiare, che è quella di garantire una vecchiaiadecente al chi smette di lavorare, e non di stabilire una resa delvalore lavoro erogato in una vita, peraltro diminuita di qualchepunto percentuale.

Il principio sotteso è chi è vecchio e nonproduce non può guadagnare più di tanto, è già grasso che cola seuna pensione ce l'ha, figuriamoci. Oltretutto i liberali della pastadella Fornero e del compianto Padoa Schioppa, ritengono che toglierei soldi ai poveri sia salutare, perché "la durezza del vivere"serve a mantenere una fibra robusta, il bisogno si sa aguzzal'ingegno e rende più agili, sennò come freghi chi cerca diazzannare l'osso prima di te.

I diritti invece rammolliscono, tropocomodo avere le cose belle e pronte. Le civiltà, secondo questisignori, hanno bisogno di fosse dove i poveri si scannino per un tozzodi pane, altrimenti questi, che sono tanti, potrebbero mettere indiscussione l'ordine sociale e ficcarsi in testa che ognuno hadiritto a vivere solo perché è nato.

Ovviamente il concetto didurezza del vivere non vale per i politici, che si ritengono giustamentepremiati dal merito e dalla provvidenza.

Abolire questa sciagura della cosiddetta riforma Fornero non è solosolo questione di numeri, è una battaglia di civiltà. I giovanihanno diritto a un lavoro e a un reddito, i vecchi di riposare.

Alla base di tutto ciò c'è unanefasta dottrina divenuta dogma assoluto, che predica conti inordine, niente moneta sovrana, niente debito, e soldi solo allebanche e alle oligarchie. Il tutto giustificato con il cattivogusto di apologhi e metafore che colpiscono al cuore, come quella deigovernanti come buoni padre di famiglia che debbono amministraresaggiamente le risorse che hanno. A parte la palese contraddizione diuna famiglia dove c'è chi schiatta e chi muore di fame, ma iopersonalmente non ho fra i miei parenti i Berlusconi, i Letta, iBriatore, le Santanché, i D'Alema e compagnia cantando, e di padrene ho uno solo e mi basta.

Aboliamo queste leggi ingiuste efacciamolo aderendo ad iniziative autonome. Se aspettiamosindacalisti e professori, stiamo freschi, saremo così vecchi chepersino la Fornero avrà pietà di noi.