Fatti: oggi ci troviamo difronte alla chiusura spesso anche drammatica di migliaia di piccole attività.Commercianti, piccoli imprenditori, titolari di piccole e medie imprese arrivano anche al gesto estremo del suicidio trovandosi di fronte a difficoltà economiche insormontabili, spesso generate dal peso di una fiscalitàinsopportabile. Cartelle erariali che anno dopo anno raggiungono cifreimpossibili da sostenere, gravate da interessi, aggi e diritti di riscossione applicati dall'ente preposto nella fattispecie Equitalia con tassi e costi esorbitanti.

Provvedimenti: uno stato democratico edevoluto come si ritiene quello Italiano attento ai problemi sociali, dovrebbe attuare dei provvedimenti. Primo evitare lachiusura di migliaia di piccole attività che sono la colonna portante dellanostra economia, attuando piani di sostegno e consultori di ascolto e possibile soluzione tramite professionisti delle varie problematiche delle piccole e medie aziende e, rivedendo con studi seri e criteri equanimi la ridistribuzionedella pressione fiscale, maggiore in presenza di grossi complessi finanziari e grandi fatturati, minore man, mano che si scende in dimensioni e fatturati.

Secondo, permettendo allemigliaia di persone che mandano avanti queste piccole e medie attività dipagare il proprio debito nei confronti della pubblica amministrazionecalcolando solo il debito originario e non il debito più mille altre voci dispesa con  interessi insopportabili. Snellendo le procedure di pagamentodelle imposte non più vari enti e agenzie a cui pagare, le quali voglionoottenere ognuna un elevato profitto per mantenere in piedi il proprio apparato,e spesso stipendiare i propri manager super pagati Inps, Inail, Agenzie per ilpagamento della Nettezza Urbana, S.I.A.E. per ogni piccola attività di  pubblico spettacolo, Tasse Comunali, Regionali e tanti altri Enti ancora, in una giungla di scadenzee pagamenti impossibili anche da seguire.

Un unico ente come ad esempio inaltri stati europei, che raccoglie una determinata cifra in base al fatturatodell'azienda e poi provvede a pagare i vari segmenti dal fondo pensione, allanettezza urbana, dalla copertura sugli infortuni, alla tassa comunale sino a quella statale. Un solo soggetto che tidice chiaramente fatturi 100 bene devi darmi 30, ad esempio, ed io penso adistribuire i pagamenti. Chiaro senza sorprese senza mille avvisi e scadenzecon la consapevolezza che un volta versato 30 sei a posto. 

Demagogia in uno stato dai mille carrozzoni come quello Italiano, doveognuno non vuol perdere i propri privilegi, forse ma è l'unico modo per uscireda questa situazione, abbattere i costi esosi di riscossione di Equitalia, permettere a migliaia di piccole attività di sopravvivere e sanare i propridebiti con costi ragionevoli, ridistribuire con equità la pressione fiscale,snellire la burocrazia dei pagamenti, non più cento scadenze annuali e centoenti a riscuotere, tre, quattro scadenze annuali e un solo ente che ti dice dammiquesto e poi penso io a distribuirlo. Solo così si potrà rilanciare il sistema del piccolocommercio Italiano e ridare fiducia a molte di quelle persone che adessol'hanno persa.