Rocco Lo Presti è il maggior responsabile dello scioglimento per mafia del primo comune del nord Italia nel 1995 Bardonecchia in Valsusa in provincia di Torino. Muratore di Marina di Gioiosa Ionica viene mandato al "soggiorno obbligato" nel 1963 e per quarant'anni controlla l'edilizia, il commercio con bar, ristoranti e sale giochi. Presto si lega ad un altro confinato in Valsusa Francesco "Ciccio" Mazzaferro (condannato nel 1987 a 18 anni di carcere dal tribunale di Torino) e Mario Ursini (condannato a 27 anni di carcere pena ridimensionata a poco più di 10), inizia così ad avere il monopolio del riciclaggio di denaro, del racket delle braccia con forza lavoro, dello strozzinaggio, delle intimidazioni e infiltrazioni politiche.

Nel 1995 esplode lo scandalo di Camp Smith (località turistica invernale più antica del Piemonte) cementificata fino all'inverosimile e vengono indagati. il sindaco Alessandro Gibello, il segretario comunale Giuseppe Joannas, il consulente urbanistico Livio Dezzani, il progettista Pierpaolo Maggiora e l'Amministratore dell'immobiliare Marina di Alessandro Bruno Agiù (verranno tutti condannati nel processo penale d'appello n. 1235/97 r.g.c. app. con sentenza del G.I.P. presso il Tribunale di Torino il 21/10/1996).

L' 'ndrangheta sferra un duro colpo allo stato il 13 giugno 1983 quando, a Torino, viene ucciso il procuratore della Repubblica Bruno Caccia, il mandante dell'omicidio è Domenico Belfiore, poi condannato all'ergastolo per l'omicidio stesso, incastrato dal pentito Francesco Miano già rinchiuso in carcere..

A partire dagli anni '90 ad oggi svariate operazioni delle forze dell'ordine hanno scardinato le organizzazioni mafiose in Piemonte, l'operazione "Cartagine" del 1994 e la più recente "Minotauro" del 2011; gli oltre mille carabinieri impegnati hanno arrestato 142 persone e confiscato beni per 70 mln. di euro, sequestrando società, ville, conti correnti, terreni ed automezzi tutti riconducibili all' 'ndrangheta.

Questa operazione ha scoperto la presenza sul territorio di nove "locali" (è il luogo dove si svolgono le riunioni degli 'ndranghetisti) con una cinquantina di affiliati ognuna: la "locale" di Natile, di Careri a Torino, Courgnè, Volpiano, Rivoli, San Giusto Canavese, Siderno a Torino, Chivasso, Moncalieri e Nichelino, con Giuseppe Catalano (in carcere da Luglio 2010 dopo l'operazione "Crimine") referente di tutto l'hinterland torinese.

I calabresi stringono rapporti con gli ambienti politici piemontesi: con il sindaco Pdl di Leinì Nevio Coral (arrestato il 9/6/2011 a Lione con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa) e con l'assessore regionale alla sanità Caterina Ferrero (arrestata e poi trasferita ai domiciliari nel 2011 con l'accusa di turbativa d'asta e abuso d'ufficico), clamoroso è il sequestro dell'impresa edile Italia Costruzioni di Rivoli di proprietà di Francesco Cardillo (arrestato nel 2009 con l'accusa di riciclaggio aggravato) inserito nella realizzazione di progetti nelle Olimpiadi Invernali di Torino, la ristrutturazione del Palavela, la costruzione del Palahockey e del Villaggio Media nella zona degli ex mercati generali; senza dimenticarsi che la Val di Susa è la prima zona di infiltrazione mafiosa in Piemonte: TAV=Mafia