Inps, per i donatori di sangue una riforma che ha delparadossale: i giorni di assenza dal lavoro di chi dona abitualmente il sanguenon verranno più conteggiati ai fini pensionistici.

La Riforma Fornerodanneggia i lavoratori/donatori di sangue, tutti coloro che aiutano in modoprezioso la collettività dovranno infatti recuperare i giorni di regolarepermesso usufruiti nelle giornate in cui hanno donato il sangue.

E' mai possibile che gliiscritti all'Avis al momento di dover fare domanda pensionistica, perché certidi avere maturato i requisiti, si trovino a dover aspettare in quanto costrettia recuperare i giorni in cui sono rimasti regolarmente a casa per il prelievo?

È stato calcolato che, acausa di questa ingiustizia insita nella Riforma Fornero, i donatori regolari disangue dovranno recuperare dai 7 ai 9 mesi di permessi nell'arco dell'interavita lavorativa, oppure, come alternativa, potranno smettere di lavorare alladata prevista ma dovranno rinunciare al 2% della pensione.

Federconsumatori lottacontro questa ingiustizia che potrebbe purtroppo avere effetti inaccettabilisia a livello individuale quanto sociale. Per giunta questa richiesta assurdanon gioverebbe, a detta delle Associazioni, né a risanare il sistemapensionistico né tanto meno sarebbe utile ai conti pubblici del nostro Paese.

Immaginatevi invece le possibiliconseguenze sugli ospedali se molte delle persone che fino ad oggi hanno manifestatosolidarietà compiendo un atto onorevole, decidessero, vista l'attualepenalizzazione derivante dalla Riforma Fornero, di non donare più il sangue.

Non si potrebbero certobiasimare. Quel che speriamo è che l'Inps torni a conteggiare ai finipensionistici i giorni di assenza dal lavoro per coloro che donano il sangue, eche il baco della Riforma Fornero venga subito sanato.