E' una giornata di finegiugno, tipica siciliana, afosa e calda, irrespirabile a tratti. ZioFino, così dice di essere chiamato amichevolmente dagli amici e daiparenti, classe '42, racconta tutto ciò che sa della battaglia diPonte Dirillo, tra Gela e Scoglitti, lui che al momento dellabattaglia aveva solamente un anno. Lui sa tutto di quella battagliaperchè al Ponte Dirillo aveva avuto la sfortuna di abitarci con lasua famiglia. Ha voluto conoscere la storia di quei luoghi dallamamma, dai parenti, e negli anni successivi i dettagli dello sbarco,con tanto di cartine geografiche dell'epoca con autografi del Gen.Patton, da parte di militari canadesi e statunitensi che a quellabattaglia avevano partecipato.

Oggi al Ponte Dirillo viè un sacrario che ricorda i Rangers dell'82^ divisioneaviotrasportata che persero la vita, che, così come si legge nellastele commemorativa :"furono uomini che diedero vita ad una nuovastoria in Europa".

A trenta metri dallastele si trovano i cosiddetti "pillbox" costruiti dai nazisti cheservirono alla divisione Livorno, per tenere il Ponte Dirillo dopo losbarco, dopo comunque che i nazisti scapparono lasciando la difesadell'Italia agli italiani.

I pillbox sono queisistemi fatte di piazzole per la contraerea o per i cannoni, composteda postazioni da tiratore e da casematte che servirono durante laseconda guerra mondiale alla difesa dei territori, che oggi sipossono ammirare oltre che al Ponte Dirillo anche presso una localitàtra Gela e Licata denominata Contrada De susino; ebbene lo zio fino,adottò fin da quando era bambino il sistema di difesa e dicasematte che insistevano vicino la sua abitazione, ripulendo ilposto da erbacce, da scorie di guerra (non nocive) e in alcuni puntianche ripristinando con aggiunta di calcestruzzo i "pillbox",giusto per mantenere viva la memoria di quella battaglia.

Negli anni'90 un gruppo di militari canadesi in tour in Sicilia, che avevanopartecipato alla seconda guerra mondiale, appresa la notizia delcontadino del Ponte Dirillo decisero insieme ai militari della basedi Sigonella di erigere un monumento in favore ed in memoria deimilitari deceduti al Ponte Dirillo, ed ogni anno lo zio fino, ciracconta, tiene pulito il posto, anche per non far fare brutta figuraall'Italia quando verranno canadesi ed americani il 10 luglio di ognianno.

Che prontamente chiama: " i miei amici".

Aggiunge lo zio altermine della sua storia che il Comune di Gela non ha mai aiutato osovvenzionato alcuna operazione di pulizia. Ridendo, dice che nemmenolontanamente hanno pensato gli amministratori almeno a regalargliuna medaglia, a differenza di quelle ufficialmente donate dacolonnelli o generali americani e canadesi che qui sono passati, perringraziarlo della sua partecipazione, anzi, chiosa CristoforoVentura, circa due anni fa il comune di Gela ha intimato diabbandonare le ex case Iacono (una piccola struttura di architetturafascista) per, non si sa quali burocratici motivi. Ma lui dacombattente quale è, non mollerà la guerra intrapresa.