Dopo il suicidio-protestadi Dominique Venner, settantottennestorico francese, avvenuto sull'altare della cattedrale di Notre Dame, ilproblema omofobia ritorna al centro delle polemiche. Mentre in Francia, idimostranti continuano a battersi contro la legge sui matrimoni omosessuali,promulgata sabato scorso dal presidente François Hollande,in Italia un 17 stanco,scrive una lettera al Parlamento "chiedendosolo d'esistere".

La lettera- Ilsuo nome è Davide Tancredi ed è gay. Questo il testo integrale dellasua lettera, pubblicata dal sito Repubblica.it:

"Io sono gay, ho 17anni e questa lettera è la mia ultima alter- nativa al suicidio in una societàtroglodita, in un mondo che non mi accetta sebbene io sia nato così.

Il verocoraggio non è suicidarsi alla soglia degli ottanta anni ma sopravvivere all'adolescenzacon un peso del genere, con la consapevolezza di non aver fatto nulla di sbagliatose non seguire i propri sentimenti, senza vizi o depravazioni. Non a tutti èdata la fortuna di nascere eterosessuali. Se ci fosse un po' menodiscriminazione e un po' più di commiserazione o carità cristiana, tutti coloroche odiano smetterebbero di farlo perché loro, per qualche sconosciuta e in-giusta volontà divina, sono stati fortunati. Io non chiedo che il Parlamento sidecida a redigere una legge per i matrimoni gay – non sono così sconsiderato –chiedo solo di essere ascoltato. Un Paese che si dice civile non puòabbandonare dei pezzi di sé.

Non può permettersi di vivere senza una leggecontro l'omofobia, un male che spinge molti ragazzi a togliersi la vita perritrovare quella libertà che hanno perduto nel momento in cui hanno respirato perla prima volta. Non c'è nessun orrore ad essere quello che si è, il verodifetto è vivere fingendosi diversi. Noi non siamo demoni, né siamo statitoccati dal Demonio mentre eravamo in fasce, siamo solo sfortunati partecipi diun destino volubile.

Ma orgogliosi di esserlo. Chiediamo solo di esistere"

Parole di un giovane, che invece di godersi gli annimigliori della sua gioventù, si ritrova a chiedere ad alta voce ilriconoscimento di diritti e di libertà, che i suoi coetanei godono vivono egodono ogni giorno. Grido d'aiuto di un giovane stanco, voce di milioni di altrepersone, che non hanno il suo coraggio.

Coraggio però,che sembra però esserestato ripagato dall'attenzione delle istituzioni.

La risposta- Laura Boldrini, la presidente dellaCamera, ha risposto, con una lettera pubblicata dal medesimo giornale, algiovane Davide Tancredi :

"Ti assicuro che letue parole ce le ricorderemo: non finiranno impastate nel tritacarne quotidianoe spero davvero che la legislaturaappena iniziata possa presto sdebitarsi, approvando subito la legge contro l'omofobia."

La presidente ha poi terminato il suo discorso, invitando ilgiovane a recarsi nei prossimi giorni alle Camere, in modo da poter discuteredi ciò che le autorità stanno facendo, in merito al problema "omofobia"

"Serviranno certamentegesti nuovi, spettacolari e simbolici per scuotere i sonnolenti, le coscienzeanestetizzate e risvegliare la memoria delle nostre origini".

Queste leparole scritte sul suo blog martedì dallo storico francese, prima di suicidarsie, forse non aveva tutti i torti. Visto che c'è stato bisogno del "gestoeclatante e simbolico" di un ragazzino gay, per sensibilizzare le autorità, su unodei problemi più gravi del nostro paese.