Girando nei siti dei vari gruppi No Tav ecco quali sono i motivi della protesta, una serie di punti, che sono i seguenti:



a) L'opera è reputata costosissima sono previsti 15 miliardi di euro ma cresceranno, si sa che le opere pubbliche in Italia da una previsione iniziale arrivano a cifre a volte astronomiche e spesso i lavori si svolgono con una lentezza estrema. A questo aggiungono che l'investimento è reputato come un'opera inutile.



b) Vari studi hanno concluso che vi è stata una diminuzione del traffico su ferrovia a vantaggio di quello stradale, la Sitaf spa (la società che gestisce il traforo autostradale del Frejus) da vari controlli ha relazionato che vi è la diminuzione del traffico pesante attraverso il traforo, a questo si aggiungono anche, uno studio dei docenti del Politecnico e dell'Università Cattolica e la relazione della società Polinomia srl fatta analizzando nel dettaglio i traffici merci attraverso le Alpi che ha a sua volta rilevato la stessa conclusione dichiarando ancora una volta l'inutilità dell'opera.

Nel 2000, peraltro sostengono i No Tav, al valico di Tarvisio è stata realizzata un'altra linea ferroviaria efficiente e modernissima in tema di trasporto merci e anche lì il traffico su ferrovia non è aumentato, mentre il traffico su strada si è via via incrementato.



c) I favorevoli al progetto sostengono una riduzione dell'inquinamento con la diminuzione prevista del traffico dall'autostrada i contrari invece dei No Tav prevedono l'esatto opposto fenomeno.

La costruzione delle tre gallerie una internazionale di 54 Km, una di 12Km e un'altra di 23 Km lungo la valle, che attraversano rocce contenenti uranio e amianto, i quali smossi finirebbero per inquinare l'Ambiente.

Tesi peraltro documentate da studi svolti dall'Università di Siena, a quale sembra abbia previsto l'estrazione di più di un milione di metri cubi di materiali contenenti amianto.

Così come pure l'Ospedale San Luigi di Orbassano sostiene la tesi della pericolosità, a cui si aggiunge il parere negativo del presidente della Società Meteorologica Italiana, che dice addirittura che il rischio amianto interessa non solo la val di Susa ma si estende fino a Torino, mentre l'uranio sarebbe contenuto nel massiccio d'Ambin, immediatamente ad ovest di Venaus.





d) Altra previsione di effetti collaterali negativi all'ambiente degli scavi prevedono l'alto rischio di dissesto geologico, peraltro già presente nella Valle di Susa.



e) Rischio ulteriore che la zona diventi un grande cantiere per anni e anni. La costruzione dovrebbe durare 15 anni, ma non è difficile aspettarsi tempi più lunghi, e quindi gli abitanti della zona si troverebbero a vivere in una zona che per lo smaltimento dell'enorme quantità di materiale estratto dalle gallerie richiederebbe un numero impressionante di viaggi di autocarri, con conseguenti problemi di circolazione e inquinamento, anche dovuto al materiale estratto, che verrebbe depositato qua e là in una valle larga circa 1 chilometro dove già esistono due strade statali, una ferrovia e un'autostrada e ben due elettrodotti internazionali.





Il governo giustamente non poteva non cogliere al balzo una simile occasione di lavoro che porterà tanto denaro all'Italia, ma se l'opera fosse davvero inutile? E se come dicono del resto tutti questi professionisti nelle loro relazioni è alto il rischio salute e ambientale? E poi perché non spostare il tratto ferroviario in una traiettoria che tuteli ambiente e salute dei cittadini?