Nei passaggi istituzionali di queste settimane di convulseconsultazioni per formare un governo è evidente il pensiero che domina, il modoin cui si procede, il quadrochiaro-confuso, il tempo che batte e l'aria che tira. Ora ci sono "saggi"per studiare uno schema fattibile per formare il "governo d'intesa", all'iniziogiudizi positivi dei partiti e dopo chiusura totale su tutto e di tutti. Unfare politico di veti e chiusure, pregiudizi e blocchi mentali hanno portatoallo stallo istituzionale che oggi si tenta di moderare con un comitato disaggi, formato da persone politiche che sembra scontentare tutti perché nonconcede il potere a chi se lo aspetta per diritto d'"elezione".

Sintesi appresa.La politica fuori, l'ostruzionismo dentro, pensare è punito, particelle vagantidi "democrazia liquida" senza rappresentanza, populismo anagrafico,incompiutezza formativa, dispersione decisionale, pensiero affannoso nonorganizzato, rivendicazioni senza negoziati, solo per il fatto di esistere, tuttoquesto in poche settimane. Fin dagli esordi è una brutta legislatura, nana, conmancanza di azione creativa e non di ampio respiro.

Da parte degli "insoliti entrati" il confronto è evitato, viè controllo maniacale in rete degli eletti e tratti linguistici di voluta"corruzione sarcastica delle parole". Schizzi digitali in "democraticodissenso" interpretato e distorto dall'unico pensiero dove se "ognuno vale uno"potrebbe anche significare che ciascuno vale solo per quell'"uno" che decide.

Sembraesserci all'orizzonte una libertà di coscienza in difetto di fiducia e ostaggiodella trasparenza impiegata per intimorire le idee creative e il pensieromaturo.

Da parte dei "soliti entrati" nulla di nuovo sotto il sole.Rivendicazioni vecchio stile di concessioni interessate, possesso di spazi epoltrone istituzionali, mancanza d'interesse per le condizioni del Paese,attacchi perpetrati e condotti all'indirizzo di tutti gli "scomodi" e il fruttodi una brutta campagna elettorale si estende a distanza di settimane.

E seinvece di attaccare in forma verbale violenta in campagna elettorale si fosseconcentrata l'attenzione sui programmi e sulle azioni utili da mettere incampo, non ci sarebbe stato un migliore margine di predisposizione mentale altavolo delle trattative?

Ciascuno ha una sua dignità e un'immagine nei confronti deipropri elettori.

Proferire frasi offensive con l'intento di annientare agliocchi degli elettori gli avversari sono una pratica sovente nelle elezioni inItalia, i programmi non sono schematizzati e spiegati in dettaglio e rimangonovaghi, volutamente ambigui per poi fare in seguito quel che pare utile alleader vincitore. Questa volta non essendoci una certa maggioranza, un accordoera necessario tra i maggiori partiti e movimenti eletti, ma tra le macerie delpost-voto non rimane altro che l'eco degli attacchi inflitti e subiti, lamentiper non aver vinto nettamente, suppliche di alleanze verso la parte avversatacon tutte le forze durante le elezioni e l'ennesimo pasticcio dell'attualelegge elettorale.

In chiave comico-politica, abbiamo svecchiato il Parlamentoanagraficamente e lo abbiamo reso artritico politicamente, dove neanche i"nuovi" sono in grado di pensare in modo alternativo e moltiplicativo intermini di soluzioni, senza la capacità di contare in modo competente e poterrelazionare sullo sfondo delle istituzioni con visione e strategia.

Governo diminoranza, esecutivo per le pratiche correnti, "prorogatio" e arrovellamentimentali vari in chiave istituzionale ma non si pensa in modo creativo ecoesivo. Gli uomini ci sono, molte buone idee sono già state scritte,le forze possono giungere dall'azione saggia di chi ha una visione d'insiemeche con strategia sa unire e portare alla vittoria l'intero Paese.