Lastoria dell'anello del Pescatore scelto da Papa Francesco, è davveromolto suggestiva. Intanto va detto che lo forgiò, ai tempi di PaoloVI, un orafo triestino, Enrico Manfrini, dipendente della dittaSenesi. Raffigura San Pietro con le chiavi che, per definizione, èl'Apostolo pescatore in quanto pescatore di uomini e donne fedeli.Peraltro, Papa Montini appena lo vide se ne innamorò ed espresse undesiderio: "E' bellissimo, ma non lo voglio ora, conservatelo:fatemelo indossare dopo la morte".

Nessuno però è in grado dispiegare perché quel desiderio del Sommo Pontefice non fu maiesaudito.

L'anello quindi restò a Trieste e sopravvisse alfallimento della ditta Manfrini. Insieme ad altri oggetti sacri fuacquistato da don Ettore Mainati, parroco di Notre Dame de Sion. Seianni fa, la storica parrocchia triestina subì un furto. Tutti glioggetti sacri furono rubati, tutti eccetto quell'anello.

Un arcanoche i carabinieri svelarono così: essendo stati – a loro giudizio- gli zingari, autori del saccheggio, non lo toccarono in quanto nonrubano argento (l'anello scelto da Papa Francesco infatti, è diargento dorato) perché, secondo loro, porta calamità e maledizioni.

Torniamoai tempi nostri. Appena saputo dell'elezione di Papa Francesco, donEttore Mainati ha portato l'anello al Cardinale Giovanni Battista Re(cardinale elettore, primo per ordine ed anzianità nel recenteConclave) e quest'ultimo lo ha mostrato a Papa Francesco che non ciha pensato su neppure un secondo, e lo ha scelto.