E’ una bella mattina di primavera. E’ sabato, sono le otto del mattino e una signora di una certa età esce dal portone della sua abitazione con la sua bustina della spazzatura ben chiusa e si appresta ad attraversare la strada per riporla nell’apposito cassonetto, prima di andare a fare la sua piccola spesa quotidiana.

Attenta a non essere investita poiché il semaforo non concede ai pedoni il giusto tempo per “sgombrare la corsia”, riesce a raggiungere l’altro lato della via e compie il suo dovere quotidiano, deponendo i suoi pochi rifiuti solidi urbani nel suddetto cassonetto, poi si avvia tranquilla verso la sua meta.

Dopo pochi metri dal cassonetto (intanto era stata raggiunta dalla figlia) si sente apostrofare in tono imperioso: "Signora! Si fermi!".  La signora si volta e vede due belle donne in jeans, scarpe da tennis e giubbotti, con occhiali da sole, una alta e una bassa. Pensando che volessero un’informazione, la signora molto gentilmente ha chiesto loro cosa volessero e si è sentita intimare: "Ci mostri un documento!".

Sbalordite, lei e la figlia si sono guardate ora con preoccupazione, chiedendosi cosa mai avesse potuto aver commesso la madre di così riprovevole. La signora ignorava naturalmente chi fossero le due “Charlie’s Angels” e non ha aderito alla richiesta subito poiché potevano anche essere due malintenzionate (gli anziani spesso sono presi di mira, si sa).

La signora entra in agitazione, è veramente spaventata. Anche la figlia chiede spiegazioni con un certo nervosismo. Finalmente la stangona prende dal taschino posteriore dei jeans un tesserino che sventola sotto il naso della malcapitata, qualificandosi come maresciallo (di quale arma? Boh) e invita la signora ad avvicinarsi ad un’auto, parcheggiata nella corsia d’emergenza, che intralciava la discesa dai bus degli studenti che arrivavano a quell’ora, assolutamente anonima, senza alcuna insegna, una Punto scura, poiché loro dovevano redigere un verbale.

La figlia, sempre più nervosa e preoccupata per la salute della madre, ha preteso spiegazioni in tono più concitato e si è sentita rispondere che la signora in questione era stata fermata perchè colta “nella flagranza del reato” di aver buttato nel cassonetto dei rifiuti addirittura una piccola busta di spazzatura alle 8 del mattino. Per questo “grave” reato si è vista appioppare ben 50 euro di multa, che non possiede, poiché con la sua pensione non arriva a fine mese.

Ma non è solo questo il punto.

Il punto è che la signora ha 75 anni, non aveva idea che esistesse questa disposizione di legge comunale, che prevede di dover buttare la spazzatura dalle 20 a mezzanotte. E  neanche gran parte degli altri abitanti del quartiere ne erano a conoscenza, in quanto non su tutti i cassonetti esiste tale indicazione. Non nomino le solerti persone (purtroppo per la categoria “donne”, come già detto, di sesso femminile) che, pur avendo spiegato loro la situazione, con grande arroganza e disumanità, hanno proceduto implacabilmente a redigere un confuso verbale, per il quale  hanno tenuto in piedi le due donne accanto alla loro auto che, come si è detto, non portava alcuna insegna comunale, con i finestrini ben chiusi, per 3 quarti d’ora,diffidando la figlia dal “toccare l’auto d’ordinanza” perché, stanca e nervosa, ci aveva appoggiato la mano!

Il fatto è che, avendo assistito a tutto ciò, la figlia è intervenuta per difendere la madre e, siccome le è parso ingiusto tutto l’iter seguito da queste due rappresentanti della polizia municipale (che lo fossero, è stato accertato in seguito) ed esagerata la sanzione e ha  visto sua madre spaventata e confusa perchè non capiva cosa avesse fatto di male, ha reagito con molto nervosismo, ma senza aggredire né offendere nessuno, perché le due signore sono persone perbene che, fra l’altro, sempre hanno pagato ogni minima tassa (compresa quella della spazzatura, ancora più esosa  quest’anno!)

Le due solerti vigilesse hanno bloccato la signora chiedendole il documento quando già si era allontanata dal cassonetto.

E’ chiaro che la stavano osservando da un po’. Poi hanno mostrato  il tesserino, ma non si capiva comunque chi fossero, infine  hanno contestato all’anziana il ”reato”. La figlia, anche lei agitatissima avendo subìto un simile trattamento,  ha  commentato “cose da pazzi” e “con tante infrazioni gravi che ogni giorno vengono commesse sulle strade, se la prendono con gli anziani!”, quindi ha porto in malo modo il suo documento d’identità perché, a quel punto, volevano anche le sue generalità, si può immaginare perché; infatti, è stata minacciata di denuncia per “oltraggio a pubblico ufficiale”.

Infine, il verbale redatto al momento è stato in seguito sostituito con un altro dalle due esponenti della legge, che si sono poi presentate presso il  domicilio della signora, affermando che, bontà loro, per questa volta non “avrebbero fatto altro”.

Come se non avessero fatto abbastanza!

 E’ da rilevare che l’orario 20 - 24 è molto scomodo per le persone anziane,  specie d’inverno, e per i disabili, che riescono ad uscire un po’ solo di mattina, o comunque devono, in qualsiasi momento, trovare qualcuno che porti giù la spazzatura. Inoltre, guardando in giro per la città, si vede che tutti tranquillamente e a qualsiasi orario, mettono i rifiuti nel cassonetto (per non parlare dei vandali, che non vengono mai multati, che li lasciano fuori dal cassonetto), poiché tale disposizione non è nota ed è poco opportuna.

Al di là di tutto,  nessuno dovrebbe approfittare del potere che può dare un distintivo, soprattutto quando sono le persone più deboli e indifese ad essere prese di mira.

Non è con la “tecnica dell’agguato” che si possono risolvere i seri problemi di una città. Per la signora  la sanzione pecuniaria ricevuta è pesante, ma più ancora grave è stato il fatto che madre e figlia sono state trattate come malfattrici , come esseri da disprezzare, guardate dall’alto in basso e pure minacciate di gravi conseguenze.

Di ingiustizie ne subiamo fin troppe, quotidianamente. Siamo costretti sempre a darla vinta a chi ha il coltello dalla parte del manico. Cosa contano le parole di due poverette qualsiasi contro quelle di due “esponenti della polizia municipale”, pure di gran figura  esternamente?