Come confermato dall'ANIA, le tariffe Rc auto italiane sono le più care d'Europa. Eppure il governo Renzi, così come quello Letta e quello Monti prima, persegue espressamente l'obiettivo del calo tariffe RCA. Da ultimo infatti si è messo mano al settore assicurativo, anche a seguito dello stralcio dell'art.8 dal Decreto Destinazione Italia, con un disegno di legge ad hoc: a detta dell'attuale esecutivo, l'obiettivo primario del nuovo ddl assicurazione auto è tagliare del 23% i costi delle polizze per un risparmio immediato per gli automobilisti.

Le novità del ddl RCA consistono infatti in clausole facoltative per gli automobilisti, il cui contraltare è l'obbligo per le agenzie assicuratrici di offrirle, che se accettate garantiscono il succitato taglio del premio a partire dalla stipula o dalla rinegoziazione. L'oggetto delle clausole, che ricalcano quelle stralciate dal Decreto Destinazione Italia, può essere individuato nel risarcimento in forma diretta, nella cessione del credito al carrozziere e nell'installazione della scatola nera.

L'iniziativa del Governo però non mette d'accordo tutti. L'ago della bilancia infatti è in bilico, anzi: da un lato, per effetto del nuovo ddl sulle tariffe Rc auto si concretizza la possibilità di un risparmio immediato; dall'altro le associazioni dei consumatori che aderiscono alla Carta di Bologna, insieme alla Federcarrozzieri, alle Associazioni vittime della strada, alle associazioni di medici, avvocati e patrocinatori del settore, si oppongono e chiedono al Ministro Guidi di rivedere le decisioni prese con il ddl RCA.

L'iniziativa più importante da parte delle associazioni sopracitate è un "progetto di riforma alternativo al ddl RCA" presentato al Ministro all'inizio di aprile. Il progetto, ricalcando la Carta di Bologna, prevede che siano mantenuti fermi alcuni aspetti dell'attuale quadro normativo a tutela della libertà degli automobilisti, e cioè la possibilità di scegliere un carrozziere di fiducia per la riparazioni o di scegliere la clinica preferita per la valutazione dei danni fisici.

Uno degli aspetti più dibattuti e che secondo la Carta di Bologna potrebbe essere foriero di un'annunciata e mai realizzata liberalizzazione del settore, è la cosiddetta portabilità della polizza, e cioè l'inserimento di una clausola obbligatoria che consentirebbe all'automobilista di cambiare compagnia in qualsiasi momento dell'anno.

Per le associazioni dei consumatori questo potrebbe essere quel passo decisivo verso l'abbassamento dei prezzi delle polizze, garantendo al contempo servizi sempre migliori per gli automobilisti.

Le associazioni dei consumatori, pur concordi che nel nostro Paese un passo verso la liberalizzazione è stato fatto con l'abolizione del tacito rinnovo, sostengono che solo con l'ulteriore passo della portabilità della polizza si potranno evitare quelle storture che fanno dell'Italia il fanalino di coda in Europa nel settore della responsabilità civile auto e moto. Non mancano poi le associazioni che vedono uno strumento utilissimo come il confronto tra le offerte RC auto sul mercato fortemente depotenziato mentre potrebbe avere una reale incidenza in termini di risparmio proprio a partire dalla portabilità della polizza.