Siamo alle solite. Quando una notizia viene veicolata da un noto ed autorevole sito come TechCrunch fa scalpore anche se nella realtà dei fatti si tratta di una vera e propria bufala, quella riguardante il rischio chiusura di Google Plus. Una vera e propria speculazione.

Lo riporta il sito hi-tech.leonardo.it ed anche Techzilla.it: Alexia Tsotsis e Matthew Panzarino hanno infatti firmato un articolo su TechCrunch riguardo la fine del popolare social network, in cui sostengono l'idea, a ragion veduta e nel giorno dell'addio di Vic Gundotra, il padre del social network di Google.

Non è che per caso chi ha scritto quell'articolo ha acquistato delle azioni Facebook, Twitter o di altro genere? Di sicuro, il conflitto d'interessi sarebbe infatti una cosa da regolamentare sul web, come lo sarebbe anche quella di sanzionare chi mette in giro queste bufale, e anche chi le pubblica, visto il grande audience che si puo' raggiungere.

A qualcuno viene ancora da ridere e certamente il popolare social network di Big G non sta affatto per chiudere, anzi. Il noto motore di ricerca ha infatti da poco rilasciato un nuovo tipo di advertising che si integra perfettamente con il suo social network, +Post Ads. Un innovativa possibilità che Google propone ai propri utenti di fare pubblicità con i propri post su Google Plus (che appariranno sulla rete Display), soprattutto perché sempre più spesso le persone si fidano di recensioni e commenti di altri utenti per acquistare un prodotto, quindi creare l'engagement giusto.

Per quale motivo Google Plus dovrebbe chiudere, ora che è stato coinvolto perfino nella parte di advertising, e quindi nel fatturato dell'azienda?