Importante notizia data dal governatore della BCE, Mario Draghi, di una misura che è stata decisa per evitare che l'Eurozona ristagni in una fase troppo perdurante di bassa inflazione.

Il rischio deflazione non è stato dichiarato ma l'inflazione a marzo è stata dello 0,5%, quindi il pericolo c'è. Per ora sono solo voci, ma si prevede una manovra da 1.000 miliardi di euro (80 al mese per 12 mesi) realizzata con acquisto di titoli.

Quantitative Easing è il nome di questa misura anti deflazione e stagnazione di Draghi, ma mentre si stanno cercando di studiare le mosse per metterla in atto già si parla di aiutino alla Germania.

Con questa misura, che consisterà nell'acquisto di titoli per 1.000 miliardi di euro in un anno ci sarebbe un incremento dell'inflazione tra 0,2-0,8 punti a marzo, attualmente cinque Paesi sono in deflazione Spagna, Cipro, Grecia, Slovacchia e Portogallo, quindi questa manovra li tirerebbe fuori da una situazione di ristagno e in più sarebbe uno stimolo all'economia.

Quantitative easing significa alleggerimento quantitativo o facilitazione quantitativa ed è una tipologia di politica monetaria con cui si crea moneta, già usata in Gran Bretagna e negli Stati Uniti nel 2009. C'è un qualcosa di nuovo però rispetto a quanto deciso da Draghi, che peraltro ha il consenso della Bce, cioè l'acquisto di titoli privati e non di titoli di Stato, come già avvenuto in passato tra il 2010 e il 2012.

Questi titoli privati che la Bce intende acquistare vengono denominati Abs (Asset backed securities), non sono altro che concessione di prestiti a famiglie e imprese, che poi diverranno con un processo di cartolarizzazione cdei rediti di titoli finanziari da cedere ad società che li immetterà sul mercato. Le banche così sarebbero più propense a dare prestiti a famiglie e imprese e creare nuovi Abs che in successiva fase verranno acquistati dalla Bce.

I tempi sono l'unico neo della manovra sono lunghi dice Nouriel Roubini che ha parlato di circa 6-9 mesi, ma il solo parlare di questa manovra ha già fatto bene ai mercati, con benefici a livello speculativo.

I mercati quando vanno bene fanno andare bene tutta l'economia, spesso ci si dimentica che dietro le quotazioni in Borsa ci sono imprese e cittadini che lavorano in esse che investono e fanno girare denaro e lavoro per molti.

Questa manovra dovrebbe andare a vantaggio delle piccole e medie imprese quelle più spesso tagliate fuori dal giro dei possibili fruitori del prestito bancario. Ma potranno beneficiarne davvero?

Gli Stati Uniti hanno fatto una mossa quest'anno che forse in Europa la BCE dovrebbe copiare, per dare respiro ai cittadini che non usufruiranno di prestiti e che sono alla ricerca di lavoro aumentare la soglia del debito interno dei Paesi membri dell'UE per incentivare misure occupazionali statali, in America c'è stata la ripresa e non sono stati necessari tagli ai posti di lavoro.

In Italia, sono necessari assunzioni nella sanità, nella scuola, nella sicurezza, interventi di tutela ambientale e sistemazione del dissesto idrogeologico, invece queste necessità del mercato del lavoro vengono messe a tacere e si è operato con tagli drastici sui posti di lavoro, per non andare a colpire evasori, privilegiati, sprechi della politica e delle P.A., patrimoni in paradisi fiscali. Il comune cittadino non riesce a sopravvivere mentre chi ha tantissimo può permettersi di non pagare tasse di milioni di euro.