Ormai nella guerra tecnologica tra colossi le si provano davvero tutte. Apple e Samsung, dopo aver battagliato sul campo degli smartphone, poi su quello dei tablet, ed infine su quello dei phablet, sono usciti dal campo tecnologico e sono finiti in quello giuridico. Apple infatti ha citato in giudizio il colosso coreano, imputandogli la violazione dei brevetti.

Nel dettaglio, secondo l'azienda guidata da Tim Cook, Samsung avrebbe "rubato" 5 brevetti: tra quelli resi noti ci sono la tecnologia "tap" per la ricerca, e quella "slide to unlock" per sbloccare il dispositivo con il passaggio del dito.

I devices sotto accusa sarebbero 9 smartphone e un tablet. Le violazioni risalirebbero a qualche anno fa, tanto che alcuni dei dispositivi sotto accusa sono già stati sorpassati ed alcuni persino ritirati dal mercato.

La richiesta di Apple è che vengano ritirati anche quelli che sono rimasti attualmente in vendita, tra i quali spiccano il Galaxy S3, il Galaxy Tab 2.10.1 ed il Galaxy Note 2, nonché chiede il rimborso di 40 dollari per ognuno dei dispositivi venduti che, in totale, farebbero appunto 2 miliardi di dollari.

E Samsung come si difende? La società coreana non ci sta e parte al contrattacco. A difenderla ha chiamato nientemeno che gli ingegneri di Google in quanto 4 delle 5 tecnologie che, secondo l'accusa, avrebbe sottratto, in realtà erano state progettate "parallelamente", cioè senza furti o altre violazioni varie, proprio da Google per Android, e quindi, almeno quelle quattro, dovrebbero essere state concesse con le opportune autorizzazioni.

Le somiglianze con i brevetti di Apple sarebbero dunque casuali.

Niente da dire invece sul quinto brevetto, Samsung dovrà dimostrare di averlo sviluppato in casa, altrimenti comunque si ritroverebbe a pagare un importo ridotto rispetto ai 2 miliardi di dollari richiesti perché il danno sarebbe all'incirca un quinto. Vedremo come andrà a finire anche questa vicenda, ma siamo sicuri che, o in un caso o nell'altro, continueremo a vedere Apple e Samsung a lavoro ancora per molto, e non per realizzare telefonini.