In futuro ci sarà difficile nascondere le emozioni che proviamodinanzi a chi ci sta di fronte. O che rivelerà alla casa produttrice di unprodotto in vetrina che stai guardando, se ti è gradito o meno. E’ latecnologia, bellezza. Ed è l’opportunità che proviene dai Google glass,mediante un’applicazione chiamata non a caso Emotient. Vediamo come funziona.

L'App analizza i movimenti facciali, schedandoci ecucendoci addosso così lo stato emotivo che stiamo provando in quel momento,magari mentre parliamo con una persona o stiamo guardando un oggetto invetrina.

Il suo utilizzo pare essere soprattutto commerciale, visto che leaziende potranno prevedere il successo o meno di un articolo uscito da poco, odi una promozione temporanea; così da decidere se prolungarla o meno. Scoprire insommal’efficacia di una offerta commerciale e prevedere le sue vendite.

Certo, il cliente potrebbe avere il vantaggio di ritrovarsiun prodotto che lo soddisfa in pieno. Ma ci sono anche seri rischi per laprivacy: circa i suoi pensieri su un prodotto, anche se ovviamente non verbalmente ma comunque attraverso ilsoftware e una banca dati.

A questo proposito, gli autori di Emotient ci tengono aprecisare che la memorizzazione dei dati riguarderà solo dati emotiviaggregati.

E nulla sarà pubblicato? Ma ci riusciranno davvero fino in fondo?

Questa nuova tecnologia apre le porte anche a un altro tipodi indagine, di tipo sociale: in futuro si potranno individuare e catalogare anchedati relativi alle varie etnie. Così da capire cosa possa piacere a questa oquel ceppo etnico.

Poi ci sarà l’inevitabile spopolamento tra gli smanettonidella tecnologia, che si divertiranno a scoprire cosa sta provando la personache hanno di fronte. I bugiardi sono avvertiti.